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S.Tommaso - Somma Teologica (Q.83, A.9)

Sono ben formulate le sette domande del Padre Nostro?

La preghiera del Padre Nostro è perfettissima: poiché, come dice Agostino, “se preghiamo bene non possiamo dire altro che quanto è stato formulato in questa preghiera del Signore”. Infatti nella preghiera chiediamo rettamente quello che siamo capaci di rettamente desiderare, poiché la preghiera è come l'interprete del nostro desiderio presso Dio.

Ora, nella Preghiera del Signore non solo vengono domandate tutte le cose che possiamo rettamente desiderare, ma anche nell'ordine in cui vanno desiderate: per cui questa preghiera non solo insegna a chiedere, ma altresì plasma tutti i nostri affetti.

Ora, è evidente che il primo oggetto del desiderio è il fine, a cui seguono i mezzi per raggiungerlo. Ma il nostro fine è Dio, al quale il nostro affetto può tendere in due modi: primo, volendo la gloria di Dio; secondo, desiderando di godere della sua gloria. Il primo di questi atti si riferisce all'amore col quale amiamo Dio per se stesso, il secondo invece all'amore col quale amiamo noi stessi in Dio. Da cui la prima domanda: Sia santificato il tuo nome, con la quale chiediamo la gloria di Dio, e subito dopo la seconda: Venga il tuo regno, con la quale chiediamo di raggiungere la gloria del suo regno.

Ma al fine suddetto una cosa può predisporci o direttamente o indirettamente. Direttamente ci predispone il bene utile al raggiungimento del fine. Ora, una cosa può essere utile per il fine, che è la beatitudine, in due modi. Primo, direttamente e principalmente, mediante il merito, che ci fa guadagnare la beatitudine con l'obbedienza a Dio. E ad esso si riferisce la domanda: Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Secondo, strumentalmente e quasi aiutandoci a meritare. E a ciò si riferisce la domanda: Dacci oggi il nostro pane quotidiano; sia che essa venga intesa nel pane sacramentale, il cui uso quotidiano è vantaggioso per l'uomo, e nel quale vengono inclusi anche tutti gli altri sacramenti; sia che venga intesa anche del pane materiale, indicando col pane “qualsiasi cibo necessario”, secondo la spiegazione di Agostino: poiché l'Eucarestia è il principale sacramento, e il pane il principale alimento. Infatti in Mt (6, 11) si parla del pane soprasostanziale, cioè “principale”, come spiega Girolamo.

Indirettamente invece veniamo predisposti alla beatitudine mediante la rimozione degli ostacoli. Ora, tre sono gli ostacoli che ci allontanano dalla beatitudine. Primo, il peccato, che esclude direttamente dal Regno, come è detto in 1 Cor 6: Né immorali, né idolatri... erediteranno il regno di Dio. Da cui la domanda: Rimetti a noi i nostri debiti.

Secondo, la tentazione, che ci trattiene dall'adempiere la divina volontà. E ad essa si riferisce la domanda: Non ci indurre in tentazione, con la quale non chiediamo di non essere tentati in alcun modo, ma di non essere vinti dalla tentazione.

Terzo, le penalità della vita presente che sottraggono il necessario per vivere. E a ciò si riferisce la domanda: Liberaci dal male.


San Tommaso D'Aquino