La Chiesa del Vaticano II è occupata da una loggia massonica

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Sono convinto che si scoprirà poco a poco che il Vaticano II ha a che fare con una loggia massonica! Né più né meno. Lo si scoprirà, forse, di qui a breve. Verranno pubblicati dei nomi con le appartenenze massoniche, con i gradi di massoneria, con le appartenenze alle logge!...

Non può essere altrimenti! Eseguono alla perfezione il lavoro delle logge massoniche per non essere, almeno, dei sostenitori delle logge massoniche. Non è possibile, non è possibile! E tutto ciò si verifica in ogni settore. Non è possibile che il Papa, ispirato dallo Spirito Santo e sostenuto dallo Spirito Santo per bocca di Nostro Signore Gesù Cristo, possa fare una cosa del genere. In questo, sono d’accordo con voi, non è possibile, è incompatibile.

Questa distruzione della Chiesa, questa distruzione del Regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo, questa distruzione della fede cattolica in ogni campo: tutti i catechismi, le università, le scuole cattoliche, le congregazioni religiose, i seminari.

Ovunque si guardi, vi è la distruzione sistematica di tutta la Chiesa! Voluta da tutte le riforme approvate dal Vaticano II. Perché il Vaticano II è stato, direi, ciò che ha permesso di fare le riforme. Ciò che bisognava fare, erano le riforme! Il Vaticano II, con termici equivoci, ha permesso di dare avvio alle riforme. Ed era proprio questo lo scopo! Il Vaticano II è stata la rampa di lancio che ha permesso tutto questo!

Dunque, si può dire del Santo Padre: in realtà, non è possibile che un Papa possa fare questo! Dunque, non è Papa! Beh, il ragionamento non fa una piega! Il ragionamento non fa una piega!

Io non ne so nulla!.. Io non dico che sia così!.. Io dico, ci sono diverse ipotesi! Questa potrebbe essere un’ipotesi attendibile... È possibile che venga a galla! Io non ne so nulla, io non ne so nulla… Secondo me, vedete, non è ancora chiara… Ma un giorno verrà a galla, e non si tratta di cose impossibili. A questo proposito, ci sono state delle apparizioni che lo hanno detto, e queste apparizioni sono state riconosciute dalla Santa Sede! Parliamo di Fatima! Parliamo di La Salette! Hanno detto che il demonio sarebbe salito sino al gradino più alto della Chiesa!

Io non ne so nulla, non so se il gradino più alto si riferisce al Segretario di Stato e si ferma lì, o se va ben oltre e arriva fino al Papa! Io non ne so nulla. Fino a colui che si dice Papa… io non lo so. E voi lo sapete, non è una cosa impossibile. E i teologi hanno studiato il problema. I teologi hanno studiato il problema per sapere se sia una cosa possibile, per esempio, che una papa possa essere eretico, quindi scomunicato, quindi tutti i suoi atti illegittimi e invalidi. 

E se, per ipotesi, - io non so nulla, di nuovo non mi fate dire cose che non dico, io non lo so! – ma alla fine, premesso che lo si scopra, si scoprisse pian pianino la sua appartenenza alla massoneria... Immaginate che il Papa sia stato iscritto ad una loggia massonica prima della sua elezione! Era già scomunicato!

Scomunicato, quindi la sua elezione è invalida! Non può essere Papa! E noi avremmo, nel frattempo, un Papa che non è Papa!

Sono cose possibili! Ancora una volta non dico che sia così. Ma, cosa volete, nella situazione in cui ci troviamo, dobbiamo cercare una soluzione! Ci troviamo davanti ad una problema quasi irrisolvibile. Teologicamente, direi, teologicamente quasi irrisolvibile, quindi si cerca una soluzione!

Si vogliono distruggere tutti gli stati cattolici! Non si vuole più il Regno Sociale di Nostro Signore Gesù Cristo! Ebbene, che la Chiesa si presti a quest’opera gigantesca e demoniaca è inverosimile! Inverosimile! È talmente, talmente abominevole! È talmente spaventoso! Spaventoso! 

Vedete, a questo riguardo, io sono personalmente convinto che i princìpi massonici siano entrati nella Chiesa in occasione del Concilio. Tutto il Concilio è stato equivoco, e tutto ciò è stato occultato bene. Peraltro, ci sono dei testi molto significativi, vero? Prendiamo Gaudium et Spes. Ci sono delle cose in Gaudium et Spes del tutto insensate!

Per esempio, l‘indipendenza della cultura laica. C’è tutto un capitolo sulla cultura in Gaudium et Spes, ove si dice che la “cultura laica deve essere indipendente dalla religione”. Di nuovo, il Regno di Nostro Signore Gesù Cristo non si estende nemmeno più sulla cultura. L’uomo, vedete, può liberarsi della legge morale quando, per esempio, si esprime attraverso l’arte o cose del genere. Di liberazione in liberazione, si tratta sempre di liberazione da Nostro Signore Gesù Cristo, si abbandona Nostro Signore Gesù Cristo! E questo lo si è applicato a tutto, a tutto.

E quando ad un incontro di teologi – c’erano 150 teologi a Bruxelles – il cardinale Suenens ha detto: “il Concilio, è l’89 della Chiesa”! Ah ah, ma pensa, pensa, pensa, l’89 della Chiesa! (intendi: "il 1789 della Chiesa, la Rivoluzione francese nella Chiesa"- ndr) Tutto questo è sintomatico, è chiaro! E allora, per quanto mi riguarda, io soffro. Quando penso che talvolta qualche sacerdote amico, o molto ben sistemato, simpaticamente mi dice: “Ah no, no, no, non parlate male del Concilio, non parlate male del Concilio, ve ne supplico. Non del Concilio. Delle riforme, dell’interpretazione del Concilio, tutto ciò che volete, ma non del Concilio!

Ma suvvia, è una fesseria! È in nome del Concilio che fanno le riforme. Tutte le riforme vengono fatte pubblicamente. Per farla breve, quando parlano della riforma della Messa, quando parlano della riforma liturgica in nome di una certa idea, di una certa costituzione, di una certa dichiarazione, e ancora quando fanno tutte le trasformazioni politiche, è in nome della libertà religiosa. Quindi, per loro è tutto chiaro. Per loro, è il Concilio che vuole tutto questo. Bene, ma sono loro che hanno fatto il Concilio! Sono loro che lo hanno diretto! 

Quando pensiamo che oggigiorno si pubblica ovunque, nelle riviste - l’avevo già visto in una rivista tedesca e l’ho ritrovato in una rivista italiana di Roma - tutto il pedigree massonico del Cardinale Liénart, pubblicato con tanto di foto in piena Roma nella rivista Chiesa Viva, una rivista molto, molto, molto, vi confesso, molto moderata, una rivista che definirei di persone dai principi cattolici, o comunque di questo genere: allora, in una rivista di questo tipo, in piena Roma, foto di questo cardinale, tutte le sue appartenenze, tutti i suoi gradi e quando è salito da un grado all’altro, e tutte le logge di cui ha fatto parte, tutte queste cose… Si tratta, in pratica, di un uomo che ha guidato il gruppo liberale del Concilio e che ha dominato il Concilio; e costui è molto amico del Santo Padre, bisogna assolutamente dire le cose come stanno!

Il cardinale Liénart, il cardinale Frings, il cardinale Alfrink, il cardinale Suenens erano amici del Santo Padre. Il cardinale Döpfner, è lui che lo ha nominato moderatore del Concilio, non possiamo negarlo. È un dato di fatto che fossero amici del Santo Padre. E noi, noi siamo stati, si può dire, emarginati dal Concilio; noi che avevamo difeso la Tradizione, i 250 padri che difendevano la Tradizione sono praticamente rimasti orfani e mai abbiamo avuto alcuna eco presso il Santo Padre

Il cardinale Larraona ha redatto un atto che ho conservato, e che vorrei pubblicare presto, con la risposta del Santo Padre, sulla collegialità, durante il Concilio. Si affronta il pericolo della collegialità, che è addirittura una democratizzazione episcopale, assolutamente pericolosa: il Santo Padre ha risposto: “Non capisco, non capisco cosa vogliate dire. E poi, nonostante tutto, la maggioranza dei vescovi è favorevole”. Cosa significa “la maggioranza dei vescovi è favorevole…”, è pazzesco! E così, da quel momento, il cardinale Larraona è stato perseguitato dal Santo Padre, ed è morto anche di dolore, quel povero cardinale Larraona, perseguitato, come pure il cardinale Ottaviani - che viene mandato in pensione adesso, ma che deve morire di dolore davanti a tutto ciò che succede – anche lui messo da parte; e il cardinale Palazzini, anche lui nominato per essere allontanato dalla Congregazione del Clero, anche lui ignorato. Non conta nulla a Roma. Lo stesso si dica per il cardinale Oddi. Tutti i Tradizionalisti sono stati scartati, nessuna funzione e tutti disgraziatamente, bisogna dire disgraziatamente, bocche tappate! 

Allora, come diceva il cardinale Staffa, “ma aspettate, aspettate, state zitto, cambierà, cambierà, perché vi siete tanto affannato, a quale pro, per manifestare la vostra disapprovazione…” Ed io gli dissi: ”Ma, sentite, voi ora siete dietro la vostra scrivania, è tutto facile ovviamente, voi aspettate, dietro la vostra scrivania, aspettate ancora due o tre anni poi cambierà, vero?, ma tranquillamente, dietro la vostra scrivania di Presidente della Signatura Apostolica, nel frattempo, milioni di anime si perdono, vanno all’Inferno a causa di questo abbandono dei cardinali e dei vescovi, anche tradizionalisti, che non dicono niente a nessuno”. 

O come anche Monsignor Graber, che mi ha scritto ancora 15 giorni fa dicendomi: "Monsignore, vi supplico, accettate il Novus Ordo, accettate non so cosa, è gravissimo, sarete fuori dalla Chiesa, sarete…” Allora ho risposto dicendogli: “Ma senta, se giudicassi secondo il suo scritto 'Atanasio e la Chiesa di oggi', lei è ben più severo di me sul Concilio, lei parla delle influenze massoniche nel Concilio… Ma io non ne ho ancora mai parlato, ne parlo adesso perché la cosa comincia ad essere chiara, ma non ne ho mai parlato, è lei che ne ha parlato. E allora, come può chiedere proprio a me di accettare le riforme ed il Concilio che lei dice essere influenzati dalla massoneria. Come può farlo?” 

Ebbene, è inaudito, sarebbe inaudito. Persino davanti a Monsignor Graber… E non parliamo ovviamente di D’Ambrois, di Monsignor Moriot, che voi conoscete, amici, amici fraterni direi: “Allora, Monsignore, sottomettetevi, sottomettetevi, andate a dire al Santo Padre che riconoscete ogni cosa, poi dopo andate sulla tomba di San Pietro a pregare e vedrete come stanno le cose, tutto si aggiusterà, e quando voi sarete…” 

Certo, come sosteneva Monsignor Benelli, che mi disse: “Monsignore, bisogna firmare, dovete sottoscrivere che vi siete sbagliato, che accettate il Concilio, che accettate tutte le riforme postconciliari, che accettate tutte le direttive di Roma, che accettate la nuova Messa, - e mi mette in mano un messale del Novus Ordo – e che accettate di trascinarvi dietro tutti i vostri adepti…

Ma io non ho degli adepti, non ho degli adepti…”, risposi.

Come? E tutti quelli che vi seguono?

Tutti quelli che mi seguono o che non mi seguono, sono tutti nella stessa situazione, si trovano tutti in una situazione della Chiesa che è intollerabile, che è inaccettabile, si perderà la Fede, si diventerà protestanti. E allora reagiscono. Capita che per molti vescovi che hanno dei seminari io sia un esempio, un po’ come un faro in mezzo all’oceano. Allora, le persone che la pensano come noi si riuniscono, Ecône diventa un simbolo, ma non sono io che condiziono il loro modo di pensare, sono sufficientemente intelligenti da sapere che non ci si può sottomettere a ciò che capita attualmente nella Chiesa. Vediamo bene che non è possibile, perché oggi ciò che Roma propone è avvelenato, sta succedendo qualcosa di molto grave, vogliono annientare le nostre anime, portandole alla perdizione. 

Noi non vogliamo, non vogliamo nessuna religione universale, nessuna religione sincretista, nessuna religione mezzo massonica e mezzo non so cosa, sentimentale – vero? – che porterebbe all’unione di tutti gli uomini di tutte le religioni.

Non lo vogliamo, a nessun prezzo, a nessun prezzo!”

 


Mons.marcel Lefebre - Febbraio 1976, traduzione di chiesaepostconcilio.blogspot.it 


Documento stampato il 08/12/2024