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La Giustizia

*Che cos'è la giustizia? La giustizia è la virtù che fa dare a ciascuno ciò che gli è dovuto.

La giustizia in senso largo, è il complesso di tutte le virtù cristiane, ed equivale alla perfezione e alla santità; in tal senso, essa racchiude l'insieme della grazia santificante, delle virtù e dei doni ed anche un qualsiasi atto onesto.

In senso stretto e come virtù cardinale, la giustizia inclina ciascuno a dare agli altri ciò che è loro dovuto. Nostro Signore, quando lo si interrogava se fosse lecito pagare o meno il tributo a Cesare (Mt 22, 21), disse: “Date a Dio ciò che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare”, inculcando in tal modo la virtù della giustizia.

La giustizia è solitamente raffigurata come una donna che tiene in mano nella sinistra una bilancia per misurare con esattezza il diritto e il dovere; nella destra brandisce una spada, pronta a difendere l'uguaglianza e a punire i torti.

Le parti integranti della giustizia comportano che si faccia il bene e si fugga il male. La giustizia poi si esplica in vari modi:

a) la giustizia legale, induce i cittadini a dare alla società quello che le è dovuto;

b) la giustizia commutativa, induce a dare ad ogni individuo ciò di cui ha diritto;

c) la giustizia distributiva inclina la società e chi la governa a ripartire tra i cittadini gli oneri e i vantaggi, in modo proporzionale ai loro meriti e possibilità.

Le parti potenziali a servizio della giustiziasi dividono in due gruppi: alcune inclinano a rendere agli altri ciò che è loro dovuto non secondo il loro merito o diritto, che è superiore alle nostre possibilità. Tali sono:

a) la religione, fa rendere a Dio il culto che gli è dovuto non secondo il suo merito, bensì secondo le nostre possibilità;

b) la pietà, inclina a rendere ossequio, onore e obbedienza ai genitori, ai superiori ed alla patria;

c) l'osservanza, fa rendere l'onore ai governanti;

d) l'obbedienza, inclina ad eseguire i comandi dei superiori.

Altre parti potenziali della giustizia rendono al prossimo quello cui non ha stretto diritto, e sono:

a) la gratitudine, fa riconoscere e retribuire nei limiti del possibile i benefici ricevuti;

b) la liberalità, fa spendere ragionevolmente le ricchezze a beneficio altrui;

c) l'affabilità, rende gradita la nostra conversazione;

d) la veracità, fa dire a tempo e luogo la verità;

e) la fedeltà fa mantenere le promesse;

f) la severità inclina a vendicare ragionevolmente le offese ricevute, imponendo al colpevole una pena o castigo per riparare e punire;

g) l'equità inclina a dispensarsi dall'osservare la legge in casi particolari, in cui l'osservarle recherebbe danno.

ESEMPIO:

San Tommaso Moro, gran cancelliere d'Inghilterra, avendo ricevuto l'offerta di una grossa somma di denaro perché desse ragione all'offerente in una lite, la respinse sdegnato dicendo: “Se la ragione è vostra non occorre comperarla; se non è vostra, non bastano tutti i tesori del mondo per piegarmi a darvela”. Un'altra volta, essendogli state mandate allo stesso scopo due preziose brocche d'argento, le rimandò al donatore piene di vino, dicendo: “Restituite al padrone queste due brocche e ditegli che tutto il vino della mia cantina è a sua disposizione”. San Tommaso Moro fu martirizzato perché non volle tradire la religione cattolica e la giustizia.


Veronica Tribbia - Dal Catechismo di San Pio X