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VI - Il cristiano deve dedicarsi alla preghiera

I. Preghiere del mattino

Ogni cristiano deve essere persuaso della necessità della preghiera, sia perché vi sono molte grazie necessarie per la nostra eterna salute, che Dio non concede se non si è pregato, sia perché a causa della nostra miseria, non possiamo colle nostre sole forze dare alcun che di bene e nemmeno formare un buon pensiero.

Il nostro divino Maestro ci predicò questa verità col suo esempio, mentre Egli passava le notti nella preghiera; e con i suoi insegnamenti ci fece conoscere i tanti vantaggi che ci vengono dalla preghiera ben fatta, quando disse: Domandate ed otterrete, battete alla porta e vi sarà aperta; in verità vi dico, quanto domanderete al mio Padre in mio nome, vi sarà dato. Di ciò erano ben persuasi i primi cristiani ed i santi tutti, che si servivano della preghiera, come del mezzo più potente per ottenere i favori del cielo, per vincere le tentazioni, per conservarsi nell'amicizia con Dio e per ottenere la grazia della perseveranza finale.

S.Agostino ci insegna che la preghiera è la chiave del Paradiso; che quando noi preghiamo, la nostra preghiera s'innalza al Cielo e tosto discende sopra di noi la misericordia di Dio. Però, affinché la nostra preghiera sia dal Signore esaudita, dobbiamo:

essere in grazia di Dio, od almeno pentiti di cuore;

pregare con devozione ed attenzione, scacciando da noi le distrazioni, secondo la pratica di S.Bernardo, che prima di pregare così esclamava: Pensieri di mondo e di terra, lontani da me, finché abbia terminata la mia conversazione col Re dei re;

pregare con umiltà e confidenza insieme, riconoscendoci bensì indegni di essere da Dio esauditi per i tanti nostri peccati, ma appoggiandoci ai meriti infiniti di Gesù Cristo ed anche ai meriti di Maria SS. e dei Santi del Paradiso;

pregare infine con perseveranza insegnandoci Gesù Cristo per bocca di S.Paolo: Pregate senza interruzione; osservando però di domandare a Dio prima le grazie spirituali, e poi anche le temporali, quando queste non siano d'impedimento alla nostra eterna salute.

Quindi, è doveroso che il buon cristiano procuri di cominciare ogni sua giornata con la preghiera; né conceda al sonno un tempo maggiore del necessario, poiché solo il dormire moderatamente è senza peccato. Gesù Cristo stesso volle assoggettarsi al sonno per santificarlo nella sua persona e meritarci la grazia di santificare noi pure il nostro. Se il dormire viene prolungato troppo, porta grave danno all'anima e al corpo: esso snerva le forze, conduce alla miseria, ed è funesta causa di peccati gravi contro la purità, di perdita di tempo e di colpevole trascuranza dei propri doveri: lo Spirito Santo perciò, i Santi Padri e la Chiesa soventi predicano la moderazione del sonno, ed invitano i cristiani alla vigilanza, attestando che a questa virtù è promessa la corona. Quindi dopo sette od al più otto ore di riposo, alzatevi subito all'ora stabilita. Così potrete occuparvi dell'anima ed anche dei vostri interessi.

Pertanto il buon cristiano, appena giunto il tempo d'alzarsi, deve fare il Segno della Croce, e quindi offrire il suo cuore a Dio, dicendo: Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono e consacro il cuore, il corpo e l'anima mia. Il buon cristiano ha somma cura di vestirsi con ogni possibile modestia, pensando che lo vede Dio e il suo Angelo Custode: imita a tal riguardo S.Luigi Gonzaga, che era tanto modesto nel vestirsi, poiché ben conosceva essere la purità come un limpido specchio, il quale anche ad un soffio solo si appanna. Mentre si veste, oltre al dire qualche Giaculatoria, pensa che tanti son morti in quella notte; che quel giorno può essere l'ultimo della sua vita; che per morir bene, bisogna ben vivere; che tutto passa e che l'eternità non finisce mai. Poi, inginocchiato davanti a qualche devota immagine, reciti le Orazioni per l'inizio del giorno.

II. Preghiere nelle varie circostanze del giorno

Il Signore comanda a noi di pregare sempre e di fare ogni cosa a suo onore e gloria per rendere sante e meritorie anche le azioni più comuni, come il mangiare e divertirsi onestamente; ora il cristiano può ottenere questo colla pratica delle Giaculatorie; poiché le orazioni Giaculatorie, essendo brevi slanci di amore verso Dio, si possono fare con tutta facilità in qualunque luogo e tempo, soli o accompagnati, senza interrompere né il lavoro né la conversazione. Esse sono un mezzo utilissimo per conservare la grazia di Dio, e per acquistare tesori di meriti; poiché S.Francesco di Sales insegna che nell'esercizio delle Giaculatorie consiste la grande opera della devozione, e che esse sole suppliscono al difetto di tutte le altre orazioni, e conclude dicendo: Vi scongiuro ad abbracciare con tutto il cuore questo mezzo, senza mai abbandonarlo.

Molte e diverse sono le aspirazioni, ossia Giaculatorie, che si possono dirigere a Dio e ai Santi; sono peraltro da preferirsi quelle arricchite di indulgenze, perché oltre a santificare noi, servono a sollevare anche le anime del Purgatorio, alle quali si applicassero le Indulgenze acquistate.

Si sappia che le sante Indulgenze sono la remissione della pena temporale, dovuta a Dio per i peccati già perdonati in quanto alla colpa e pena eterna nel Sacramento della Confessione, e che la Chiesa le concede ai fedeli dal tesoro infinito dei meriti di Gesù Cristo, di Maria SS. e dei Santi.

Alcune Indulgenze sono Parziali, altre Plenarie. L'indulgenza Parziale rimette tanto di quella pena temporale, che si dovrebbe soddisfare in questa vita o nell'altra, quanto si verrebbe a scontare colle penitenze prescritte negli antichi Canoni della Chiesa, detti Canoni penitenziali. L'Indulgenza Plenaria rimette tutta la pena temporale dovuta ai peccati; di modo che, se dopo aver acquistata l'Indulgenza plenaria si morisse, si andrebbe direttamente in Paradiso. Così dicasi di un'anima del Purgatorio, che ancor essa andrebbe subito in cielo, quando in suffragio della medesima da noi si conseguisse l'Indulgenza plenaria, qualora Dio si degni di accettarla. Quando poi l'Indulgenza plenaria non si venisse ad acquistare per mancanza delle dovute disposizioni, in tal caso più spesso si guadagna un'Indulgenza parziale.

All'acquisto delle sante indulgenze poi è necessario:

1° Essere in grazia di Dio;

2° Avere l'intenzione di conseguirle;

3° Adempire le prescritte condizioni.

In punto di morte però è necessario ancora, oltre alle opere prescritte, accettare la morte con santa rassegnazione, unendola a quella di Gesù Cristo (Benedetto XIV, 5 aprile 1747).

Con una sola Comunione possono guadagnarsi più Indulgenze plenarie nello stesso giorno, purché si siano adempite tutte le altre condizioni; anzi colla stessa comunione pasquale si può guadagnare l'Indulgenza plenaria occorrente nel giorno, e soddisfare al precetto della Chiesa; chi poi si confessa una volta ogni settimana può acquistare con questa sola confessione tutte le Indulgenze occorrenti nella settimana.

III. Preghiere della sera

Il termine di ciascun giorno è un'immagine del termine della vita; e siccome la notte, che viene, potrebbe essere l'ultima per noi, poiché nessuno ci assicura che vedremo la mattina seguente, così il buon cristiano si mette ogni sera in quello stato, in cui vorrebbe trovarsi in punto di morte.

Da ciò ne viene il gran bisogno dell'esame e del pentimento dei peccati prima di mettersi a letto: questo esame non solo serve a farci odiare il peccato, ma ci rende più attenti nel giorno appresso, e facilita l'esame per la prossima confessione. Perciò il cristiano, sia per questo motivo, come pure per ringraziare il Signore dei beni ricevuti nel corso della giornata, e per pregarlo della sua assistenza durante la notte, si mette in ginocchio come al mattino, e fatto il Segno della Croce, devotamente recita le Orazioni della Sera.


Manuale di Filotea