La nuova messa e la nuova pastorale. Tante chiacchiere ma ben poca fede
Con la Messa Novus Ordo si è compiuto il passo più clamoroso di rinnegamento del nostro passato di Chiesa Cattolica.Lex orandi, lex credendi, dicevano gli antichi, e Martin Lutero affermava infatti che “cambiata la Messa, cambiata la religione”.
Così, negli anni ’60 del secolo scorso, i modernisti, sotto la guida di Paolo VI, hanno fatto un cammino simile a quello fatto da Lutero, passando dal Cattolicesimo ad un protestantesimo di fatto.
Ne è conferma il fatto che i papi del postconcilio, a partire da GP II, ed ora con Francesco, (intenzionato ad attuare completamente il CV II) abbiano voluto riabilitarlo, presentarlo come grande riformatore ingiustamente condannato, in modo da poter festeggiare assieme ai luterani la ricorrenza del cinquecentenario della riforma protestante.
Ne sono prove inconfutabili la visita di Bergoglio a Lund, in Svezia, la statua di Lutero introdotta in Vaticano ed il francobollo vaticano celebrativo dei 500 anni di rivoluzione luterana (chiamiamola con il suo vero nome, questa ribellione anticattolica, e antipapista).
Da vario tempo alcune Congregazioni religiose celebravano la “cena” (non la Messa, ovviamente, perché le braghe le caliamo solo noi cattolici) assieme ai luterani, in chiese e cappelle un tempo cattoliche.
La Messa Vetus Ordo era la summa, la sintesi della dottrina cattolica preconciliare, ed è stata completamente stravolta. Non ci si è limitati, infatti, a cambiare la lingua della liturgia, che era dotata di un vasto potere esorcistico (come affermano valenti esorcisti) e per la sua universalità consentiva a gente di tutte le nazioni di pregare assieme, con un unico linguaggio, ma si sono cambiate anche le preghiere, con tagli, manomissioni, sostituzione di parole (il caso più eclatante è quello delle parole “perfidi ebrei”, eliminate, dato che oggi essi vengono definiti nostri fratelli maggiori e maestri nello studio della Bibbia); inoltre si è gettato alle ortiche l’abito talare, di modo che il sacerdote non sia più riconoscibile da un uomo qualunque (un tempo, quando passava lui, lo si salutava con il famoso saluto “sia lodato Gesù Cristo” o ci si faceva il segno della croce); cosa ancor più grave, si è mutata la posizione del sacerdote durante la celebrazione della Messa: da versus ad Deum a versus ad populum, cioè rivolto verso i fedeli; questa è stata anche la scusa per abbandonare i bellissimi altari con al centro il Crocifisso ed il tabernacolo, sostituendoli con dei tavoli da refettorio, sui quali non trova più posto il tabernacolo (spesso relegato in una stanza a parte o presso un muro laterale); si è mutato il ruolo stesso del celebrante, che da alter Christus (che riproponeva in modo incruento il sacrificio della croce) è passato a semplice presidente dell’assemblea (condominiale?), che diventa essa stessa celebrante (e quando mancano i fedeli? la messa è valida?).
Da rinnovamento incruento del sacrificio della croce la Messa è diventata nulla più di una cena protestante, una commemorazione del Giovedì Santo; infatti alla consacrazione si recita la preghiera “Signore, non son degno di partecipare alla tua mensa…ecc, mentre prima si pregava con le parole del centurione “Signore, non son degno che Tu entri nella mia casa...; poi si è ampliata a dismisura la liturgia della parola, a discapito di quella della consacrazione: letture dell’antico testamento “a go go” (sull’esempio di ciò che fanno i protestanti), preghiera dei fedeli antropocentrica e immanentista (spesso appiattita sul sociale, da onlus o da partito comunista); ancora, si è introdotto lo scambio della pace, creando trambusto e confusione là dove invece dovrebbe esserci raccoglimento e adorazione; si sono tolte le panche con gli inginocchiatoi, sostituite da anonime sedie da riunione condominiale, cosicché non è più possibile fare l’adorazione ed il ringraziamento nei dovuti modi; il celebrante non si inginocchia più al momento della consacrazione (è lo stesso sommo pontefice a dare questo cattivo esempio); la confessione, quando ci sono confessori (raramente) avviene “faccia a faccia”, rimanendo inutilizzati (od essendo addirittura stati tolti) i confessionali; “last but not list” si è passati alla Comunione sulla mano (prima la si riceveva in ginocchio, alla balaustra, rigorosamente in bocca, digiuni da alcune ore), sempre più frequentemente offerta da suore o laici (i cosiddetti ministri straordinari dell’eucarestia); una vera profanazione delle sacre specie, questa, un’incredibile leggerezza, mancanza di rispetto verso il Corpo ed il Sangue del Signore Gesù.
Tutto questo avviene sempre più spesso in nuovi edifici sacri, che di sacro non hanno più niente, somigliando a delle autorimesse o palasport o altro edificio polifunzionale; si è voluto abbandonare la forma a croce latina, attuando una specie di astiosa vendetta contro le belle chiese che la fede ha saputo regalarci in due millenni, sostituite ora da orrendi edifici che non invitano al raccoglimento ed alla preghiera. Anche qui i modernisti hanno voluto far passare il messaggio che gli edifici sacri non si debbono più distinguere dal resto delle altre costruzioni (infatti non hanno più nemmeno il campanile), così come è successo per i sacerdoti con l’abbandono dell’abito talare (spesso non portano più nemmeno il collarino, ma solo camicia e cravatta).
Tutto ciò premesso, se un fedele degli anni ’50 del secolo scorso tornasse oggi su questa terra ed entrasse in una chiesa-capannone (o palasport, o multisala), assistendo ad una messa Novus Ordo, probabilmente penserebbe di essere entrato in un manicomio, non in un edificio sacro.
Infine, come non far riferimento a talune incredibili affermazioni dell’attuale pontefice, autoproclamatosi semplice Vescovo di Roma (VdR), ma che in realtà esercita eccome i poteri pontifici. Vediamone alcune, a titolo di esempio:
- la Chiesa non è cattolica, io non sono cattolico, Dio non è cattolico;
- basta seguire la propria coscienza, il proprio concetto di bene e di male, e si è a posto con Dio;
- il proselitismo ? (cioè l’evangelizzazione delle genti, nda) no, no, no, è una solenne sciocchezza, paralizza; andare a convincere qualcuno a farsi cattolico? no, no, no;
- è terminata l’epoca della cristianità, la Chiesa non è più “magistra vitae”.
Ora, è mai possibile udire tali parole, leggere tali affermazioni da colui che esercita le funzioni di Vicario di Cristo?Qui al povero fedele degli anni ’50 di cui sopra si drizzerebbero i capelli in testa, letteralmente. Ma dove mai ci vuole condurre quest’uomo?A quali obiettivi ci vuole guidare?Dove finiranno i fedeli se acconsentiranno al lavaggio del cervello che viene imposto dal clero conciliare? Che ne sarà della salvezza dell'anima?
Che la Madonna ci protegga e ci aiuti adusare l’intelligenza ed il sano discernimento, entrambi doni di Dio,per non perderci in questa desolazione che ci avvolge soffocantemente per farci allontanare sempre di più dal nostro Creatore.
Catholicus