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S. Maria Goretti

Aforisma

Marietta, vuoi perdonare Alessandro come Gesù perdonò i suoi crocifissori?”, “Sì, lo perdono di cuore e lo voglio con me in Paradiso!”.

La vita

Santa Maria Goretti nasce il 16 ottobre del 1890 a Corinaldo dal padre Luigi Goretti e dalla madre Assunta Carlini, seconda di sei figli. Maria viene battezzata lo stesso giorno della nascita, e viene chiamata Maria Teresa, ma tutti la chiamano “Marietta”.

L'infanzia della bambina non è diversa da quella dei contadini di allora, infatti, fin da piccolissima è abituata a lavorare nei campi e ad accudire la casa e i suoi fratellini.

Quando ha dieci anni il padre muore di malaria nei campi e lei si trova a consolare la madre dicendole che Dio non le avrebbe lasciate sole. A undici anni riceve la Comunione e successivamente la Cresima. Maria vive in una famiglia molto devota, dice ogni giorno il Santo Rosario e, per andare alla Messa, rinuncia a ore di sonno, perché la chiesetta dista chilometri.

La famiglia di Maria era stata costretta, dopo la morte del padre, a vivere nello stesso casolare della famiglia Serenelli, composta dal padre Giovanni e dal figlio Alessandro; la madre Assunta e Maria si occupano della casa e dei bambini, mentre i Serenelli lavorano nei campi.

Nell'estate del 1902, Alessandro ha vent'anni e Maria dodici: lui è un uomo e lei è già una piccola donna maturata dal sacrificio e dall'impegno di accudire la casa per la sua famiglia.

Alessandro incomincia ad accorgersi della femminilità di Maria e cerca ripetutamente di piegarla ai suoi desideri. La prima volta che cerca di aggredirla è nel campo. Senza dire nulla si avvicina e l'abbraccia. Lei, in silenzio, scivola via ed entrambi si rimettono al lavoro. Alessandro le dice di non dire nulla dell'accaduto, ma senza minacce. In seguito Maria, che ha già capito le sue intenzioni, cerca di stare alla larga da Alessandro e tenta in ogni modo di schivarlo. Il secondo tentativo avviene in un pomeriggio. Gli adulti lavorano, i bambini dormono, Maria sistema la casa. Alessandro, mentre Maria gli sistema la camera, la prende e la butta sul materasso, cercando di violentarla, ma la piccola riesce a svincolarsi: lui nel timore dell'arrivo di qualcuno la lascia stare e la minaccia dicendo: “Non dire niente a nessuno, altrimenti ti ammazzo”. Da quel momento Maria si chiude nel silenzio, e la madre Assunta, pur accorgendosi del comportamento strano della figlia, non ne capisce il motivo.

Arriva il 5 luglio del 1902: è una calda giornata di lavoro. Maria è in casa e Alessandro le dice: “Marietta, c'è da rammendare una camicia delle mie”. Siccome lei non risponde, la madre Assunta, presente, le dice: “Senti cosa ti dice Alessandro”. E la ragazza risponde: “Dov'è questa camicia?” e Alessandro: “Guarda che sta sopra al letto; e ci sono le pezze e tutto”.

Quando tutti sono tornati al lavoro, Maria è seduta su una panca sul pianerottolo della scala, intenta a cucire la camicia di Alessandro, vicino alla sorellina di due anni addormentata. Alessandro guida il carro e, vista Maria che sta in casa da sola, con la scusa di dover prendere un fazzoletto si allontana dal lavoro e si dirige verso casa.

Corre su per le scale e prende un ferro lungo un palmo, che serviva a sgranare il granoturco, esce dalla camera e intima a Maria di entrare. Vedendo che non obbedisce, va da lei e la prende per il braccio, la trascina dentro la cucina e chiude la porta con un calcio. Maria corre per la cucina e ripete impaurita: “No, no; che fai, Alessandro?... Tu vai all'inferno... è peccato... Dio non vuole!”. In quel momento Alessandro si avvicina e comincia a colpirla al petto. Maria dice: “O Dio, io muoio... Mamma mia!... cosa fai Alessandro?” ad un centro punto esclama: “Alessandro, io ti perdono!” e cade, colpita ad cuore. Intanto il pianto della sorella Teresa, rimasta sola sul pianerottolo, attira le persone al lavoro. Sospettando dell'assenza di Maria, la mandano a cercare e la povera ragazza viene trovata distesa a terra, priva di sensi, in una pozza di sangue. Maria si risveglia e dice che è stato Alessandro a ridurla così. Arrivano il medico e la Croce Rossa che la medicano senza anestesia e la portano d'urgenza all'ospedale di Nettuno. Maria durante l'operazione non si è neanche lamentata. Intanto Alessandro viene arrestato dai carabinieri. Maria dice alla mamma di tornare dai fratellini perché hanno bisogno di lei. L'indomani Assunta torna dalla figlia e fa chiamare il parroco che le dà l'estrema unzione e le chiede: “Marietta, vuoi perdonare Alessandro come Gesù perdonò i suoi crocifissori?” e lei risponde: “Sì, lo perdono di cuore e lo voglio con me in Paradiso!”.

Santa Maria Goretti muore il 6 luglio del 1902, verrà canonizzata nel 1950 da papa Pio XII.

Alessandro fu condannato a trent'anni di carcere, di cui tre in isolamento speciale; non gli fu dato l'ergastolo perché minorenne. Al terzo anno di segregazione, fece un sogno: gli apparve Maria, in un campo di gigli che coglieva fiori e glieli porgeva. Ogni fiore che coglieva, in totale quattordici come i colpi da lui trafitti, si mutava in lingue di fuoco. Da lì cominciò il suo lungo percorso di conversione. Dopo che la pena gli fu ridotta a ventisette anni per buona condotta, decise di andare da mamma Assunta a chiederle perdono, che gli venne concesso. Alessandro lavorò come ortolano in un convento di cappuccini. Morì il 6 maggio del 1970, ormai riconciliato col suo passato.

Curiosità

Corinaldo è celebre per aver dato i natali a Santa Maria Goretti e all'interno del borgo, nel Santuario del Perdono dedicato alla santa, vi è una teca dove è stato ricostruito l'atto dell'aggressione, ed è possibile venerare la reliquia dell'ulna del braccio con il quale la santa ha cercato di difendersi.

 

Ancora intatta è la casa dove nacque e visse Marietta, fino al momento del trasferimento nel casolare insieme alla famiglia Serenelli. Essa è meta di pellegrinaggi e di visite da parte di devoti di ogni parte d’Italia e d’oltre confine.

La piccola abitazione contadina costruita in mattoni è a due piani. Al piano terra un ambiente conserva ancora elementi della primitiva stalla, mentre dove era localizzata la cantina è ora presente una piccola cappella dedicata a Santa Maria Goretti.

Al piano superiore si trovano la sala da pranzo, con il grande camino in posizione centrale, e altri due ambienti, modesti ma dignitosi, tutti caratterizzati dal soffitto con travature in legno. Nel locale a destra è conservato il telaio che Assunta utilizzava per la tessitura, come era d’uso a quel tempo per le donne. Quello di sinistra è la camera di Luigi Goretti e Assunta Carlini. È qui che il 16 ottobre 1890 nacque “Marietta”. In questa stanza sono conservati mobili originali della famiglia Goretti, tra cui il letto ed il quadro donato da mamma Assunta a Marietta.


Elena Milani