Piccolo manuale per fare una buona Confessione

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Proponiamo questo piccolo manuale per accostarsi devotamente al Sacramento della Confessione, tratto dagli scritti di S. Francesco di Sales.

Ripasso per accostarsi alla Santa Confessione

La Confessione è il Sacramento istituito da Gesù Cristo per rimettere i peccati commessi dopo il Battesimo. Per fare una buona Confessione si richiedono cinque cose:

1. L’ESAME DI COSCIENZA: si fa richiamando alla mente tutti i peccati commessi (in pensieri, parole, opere e omissioni), a cominciare dall’ultima Confessione ben fatta. Si facilita l’esame per la Confessione con il fare tutte le sere l’esame di coscienza sulle azioni della giornata.

2. IL DOLORE DEI PECCATI: è il dispiacere e l’odio dei peccati commessi che ci fa proporre di non peccare più. (SENZA DOLORE NON C’E’ PERDONO dei peccati, anche se li confessiamo. E’ necessario avere il dolore di tutti i peccati mortali commessi, senza eccezione. Pentirsi di tutti i peccati mortali commessi, eccetto uno, equivale a non ricevere il perdono di nessuno)

3. IL PROPONIMENTO DI NON COMMETTERNE PIU’: è la volontà ferma di non commettere mai più peccati e di fuggirne le occasioni. (Le occasioni sono i pericoli di commettere il peccato, siano essi persone, cose o animali)

4. LA CONFESSIONE: è l’accusa fatta al sacerdote confessore, per averne l’assoluzione. Ricordiamo:

a) siamo obbligati a confessarci di tutti i peccati mortali non ancora confessati o confessati male; giova confessare i peccati veniali

b) chi sa di non essersi confessato bene, deve rifare le confessioni mal fatte e accusarsi dei sacrilegi commessi

c) l’assoluzione è la sentenza con cui il sacerdote, in nome di Gesù Cristo, rimette i peccati al penitente. L’assoluzione viene negata a chi conserva odio contro qualcuno; chi si rifiuta di perdonare; chi non vuole restituire la roba negata; chi ricasca sempre negli stessi peccati e non fa nessuno sforzo per emendarsi.

5. LA PENITENZA: è l’opera buona (una preghiera, un’elemosina, un digiuno...) imposta dal confessore a castigo e a correzione del peccatore, e a sconto della pena temporanea meritata peccando. Ricordiamo:

a) se il confessore si dimenticasse di imporre la penitenza, c’è l’obbligo di domandargliela, perché è l’elemento integrante del Sacramento.

b) se uno si trovasse nell’impossibilità di fare la penitenza, deve pregare il confessore di cambiargliela.

c) se uno si fosse dimenticato della penitenza ricevuta, deve domandarne un’altra al confessore.

d) non si può far fare la penitenza ad un altra persona, poiché è un obbligo personale.

Per poter esaminare la tua anima, trova un luogo tranquillo, silenzioso, con un bel Crocifisso e/o un quadro di Maria Santissima da tenere di fronte. Sii molto sincero. Pensa che Dio conosce tutto quello che hai fatto in pensieri, parole, opere e omissioni: nel giorno del Giudizio, non sarà dimenticata neppure una virgola di quello che avremo fatto, perciò dobbiamo cercare di essere più giusti possibile, senza mai giustificare le nostre azioni. Ricordati che in confessionale ci sarà Gesù ad ascoltarti, non avere nessuna vergogna del sacerdote: egli in quel momento è Gesù, e a Gesù devi dire tutta la verità con la semplicità di un bambino.


ESAME DELLO STATO DELLA NOSTRA ANIMA

Cerchiamo innanzitutto di fare questo esame, che ci dà modo di conoscere il progresso spirituale compiuto; in seguito faremo l’esame dei peccati, per prepararci alla Confessione.

Bisogna lavorare su ciascuno di questi punti con calma, riflettendo sulle situazioni nelle quali si è trovato il nostro cuore a partire dal momento della nostra decisione. Pensiamo anche agli errori commessi di un certo peso. Oppure, per abbreviare il tutto, restringiamo l'esame alla ricerca delle nostre passioni; possiamo procedere anche in un altro modo e chiederci chi siamo stati noi e in che modo ci siamo comportati:

- nel nostro amore verso Dio, verso il prossimo, verso noi stessi;

- nell'odio verso il peccato che alberga in noi, verso il peccato che si trova negli altri. Dobbiamo operare per sterminarli entrambi;

- nei nostri desideri circa i beni terreni, i piaceri e gli onori;

- nel timore dei pericoli di peccare e dei rovesci di fortuna: si temono troppo questi e poco quelli;

- nella speranza molto facilmente riposta nel mondo e nelle creature, e troppo poco in Dio e nelle cose eterne;

- nella tristezza, se essa è eccessiva per cose vane;

- nella gioia, se è eccessiva per cose che non la meritano.

Quali sono infine gli affetti che tengono legato il nostro cuore? Quali passioni lo occupano? In che cosa particolarmente si è rovinato? Attraverso le passioni dell’anima, saggiandole una dopo l'altra, si può riconoscere il suo stato: proprio come un suonatore di violino che pizzica tutte le corde, e accorda quelle che trova stonate o tendendole o allentandole; allo stesso modo, dopo aver saggiato l'amore, l'odio, il desiderio, il timore, la speranza, la tristezza e la gioia della nostra anima, se non le troviamo accordate con l'aria che vogliamo suonare, che è la gloria di Dio, potremo accordarle con la grazia di Dio e il consiglio del nostro padre spirituale.

Esame dello stato della nostra anima nei confronti di Dio

1. Qual è l'atteggiamento del tuo cuore di fronte al peccato mortale? Sei decisamente risoluto a non commetterlo mai, qualunque cosa ti capiti? E questo proposito, lo hai mantenuto dal momento che l'hai fatto? Il fondamento della vita spirituale consiste proprio in questo fermo proposito.

2. Qual è l'atteggiamento del tuo cuore di fronte ai Comandamenti di Dio? Li trovi giusti, dolci, di tuo gradimento? Figlio mio, a chi ha il gusto sano e lo stomaco in ordine, piacciono i cibi buoni e ripugnano i guasti.

3. Qual è l'atteggiamento del tuo cuore di fronte al peccato veniale? E’ quasi impossibile non commetterne qualcuno qua e là; ma ce n'è qualcuno al quale ti senti più particolarmente portato? Peggio ancora, ce n'è forse qualcuno a cui sei affezionato?

4. Qual è l'atteggiamento del tuo cuore di fronte alle pratiche di pietà? Ti piacciono? Le stimi? Non ti indispettiscono? Non ne sei stanco? Verso quali ti senti attratto e verso quali no? Ascoltare la Parola di Dio, leggerla, parlarne, meditare, innalzarti a Dio, confessarti, ricevere consigli spirituali, regolare gli affetti. Quale di queste azioni ripugna al tuo cuore? Se trovi qualche cosa a cui il tuo cuore si piega con maggiore difficoltà, ricerca da dove viene questo disgusto, quale ne sia la causa.

5. Qual è l'atteggiamento del tuo cuore di fronte a Dio? Piace al tuo cuore ricordarsi di Dio? Ne prova una gradevole dolcezza? Dice Davide: Mi sono ricordato di Dio e ne ho provato diletto. Provi nel tuo cuore una certa facilità ad amarlo e una particolare soddisfazione nell'assaporare questo amore? Non senti rinascerti il cuore nel pensare all'immensità di Dio, alla sua bontà, alla sua dolcezza? Se ti viene il pensiero di Dio in mezzo alle occupazioni del mondo e alle vanità, si fa spazio in te, conquista il tuo cuore? Non hai l'impressione che il tuo cuore si volga dalla parte di Dio e in un certo modo gli vada incontro? Senza dubbio ci sono delle anime di questo tipo! Se il marito di una donna torna da lontano, appena questa donna si accorge del suo ritorno e sente la sua voce, anche se presa da molte faccende e trattenuta da un affare che non ammette rinvii, pur nell'assillo delle occupazioni, senza dubbio il suo cuore non sarà trattenuto e lascerà tutti gli altri pensieri per rivolgersi soltanto al marito. La stessa cosa avviene per le anime seriamente innamorate di Dio: anche se sono occupatissime, quando si avvicina loro il pensiero di Dio, dimenticano tutto il resto, per la gioia che provano al ritorno di questo caro pensiero. Questo è un ottimo segno.

6. Qual è l'atteggiamento del tuo cuore di fronte a Gesù Cristo Dio e Uomo? Ti piace vivere vicino a Lui? Le api sono contente quando possono stare intorno al miele, come le vespe intorno al putridume! Allo stesso modo le anime buone provano la loro gioia intorno a Gesù Cristo e provano una profonda dolcezza d'amore nei suoi confronti; i cattivi invece sono contenti solo nelle vanità.

7. Qual è il comportamento del tuo cuore nei confronti della Madonna, dei Santi, del tuo buon Angelo? Li ami fortemente? Hai una speciale fiducia nella loro benevolenza? Ti piacciono le loro immagini, le loro vite, le loro lodi?

8. Per quello che riguarda la tua lingua, come parli di Dio? Ti piace parlarne bene secondo la tua condizione e le tue capacità? Ti piace cantare cantici spirituali?

9. Quanto alle opere, rifletti se ti sta a cuore la gloria esteriore di Dio e se ti piace fare qualche cosa in suo onore; coloro che amano Dio, infatti, amano anche il decoro della sua casa.

10. Riesci a scoprire in te di avere lasciato qualche affetto e rinunciato a qualche cosa per Dio? E’ un segno sicuro d'amore privarsi di qualche cosa in favore di chi amiamo. Finora che cosa hai lasciato per amore di Dio?

Esame dello stato della nostra anima nei confronti di noi stessi

1. In che modo vuoi bene a te stesso? Non ti ami un po' troppo come abitante di questo mondo? Se è così, avrai il desiderio di rimanere sempre qui, e avrai molta cura di mettere radici su questa terra; ma se ti vuoi bene per il Cielo, avrai il desiderio di lasciare questo basso mondo quando piacerà a Dio, o almeno lo accetterai!

2. Conservi un buon ordine nell'amore per te stesso? Quello che ci rovina è essenzialmente l'amore disordinato per noi stessi. L'amore ordinato esige che vogliamo più bene all'anima che al corpo; che, più di ogni altra cosa, abbiamo il desiderio di acquistare la virtù, che teniamo più in considerazione l'onore di Dio che quello terreno che passa. Il cuore ordinato dice spesso in se stesso: Cosa diranno gli Angeli se penso la tal cosa? Non si chiederà: Cosa diranno gli uomini?

3. Che genere di amore hai per il tuo cuore? Non ti inquieti di doverlo servire nei suoi malanni? Tu lo devi aiutare e farlo aiutare quando lo tormentano le sue passioni, e lasciare tutto per quello.

4. Che cosa pensi di essere davanti a Dio? Niente senza dubbio! Per una mosca sentirsi nulla di fronte a una montagna non è grande umiltà; lo stesso si dica per una favilla o una scintilla di fronte al sole; l'umiltà consiste nel non sentirsi superiori agli altri e nel non pretendere di essere stimati dagli altri. A che punto sei a questo proposito?

5. Quanto alla lingua, non ti capita di vantarti o per un verso o per l'altro? Non ti elogi un po' quando parli di te?

6. Quanto alle azioni, non prendi dei piaceri contrari alla tua salute? Voglio dire: piaceri sciocchi e inutili, troppe veglie senza scopo e simili.

Esame dello stato della nostra anima nei confronti del prossimo

Bisogna amare il marito o la moglie con un amore dolce e sereno, fermo e costante; per prima cosa deve essere così perché è Dio che lo vuole e lo comanda. Lo stesso vale per i genitori e i figli, per gli amici, ciascuno al suo posto. In generale, qual è il tuo comportamento nei confronti del prossimo? Lo ami cordialmente per amore di Dio? Per saperlo con certezza, devi richiamare alla tua mente certa gente noiosa e sempre col broncio; è proprio in quel caso che sei chiamata a dar prova del tuo amore di Dio verso il prossimo. Ancor più, poi, nei confronti di chi ti fa del male, o con fatti o con parole. Esamina bene il tuo cuore per vedere se è sincero nei loro confronti e se sei molto contrariata nel doverli amare. Sei pronto a parlar male del prossimo, soprattutto di quelli con i quali c'è antipatia? Fai del male al prossimo, sia direttamente che indirettamente? Per poco che tu ci rifletta con serenità, te ne accorgerai facilmente.

Affetti da compiere dopo l'esame

Dopo aver serenamente preso in considerazione ogni punto dell'esame, e preso coscienza del tuo stato, passerai agli affetti in questo modo. Ringrazia Dio per il piccolo miglioramento che hai trovato in te dal momento della promessa iniziale, e riconosci che è stata soltanto la sua Misericordia che l'ha operato in te e per te. Umiliati fortemente davanti a Dio, riconosci che se il progresso è stato limitato, è solo per colpa tua: sei tu che non hai corrisposto con fedeltà, coraggio e costanza alle ispirazioni, illuminazioni e movimenti che ti ha dato nell'orazione e in altri momenti.

Promettigli di lodarlo per sempre per le grazie che ti ha concesso, per farti uscire dal dominio delle tue inclinazioni e compiere questo piccolo passo avanti. Domandagli perdono delle infedeltà e delle slealtà con le quali hai corrisposto. Invoca i Santi: la Santa Vergine, il tuo Angelo, il tuo Patrono, S. Giuseppe e altri cui sei devoto.


 ESAME DEI PECCATI

Preghiera: Padre di misericordie e luce dell’anima mia, fatemi grazia che io conosca tutti i peccati nei quali sono caduto con pensieri, parole, opere ed omissioni, e specialmente aiutatemi a concepirne un vero dolore ed un fermo proposito di emendarmene. Pater noster, etc.

I 5 precetti generali della Chiesa

1. Sono andato alla S. Messa la domenica e le altre feste comandate? Sono rimasto libero dalle occupazioni del lavoro?

2. Confessa i tuoi peccati almeno una volta all'anno. Mi sono confessato con frequenza? Ho fatto un buon esame di coscienza? Ho un padre spirituale? Vado a parlargli con regolarità? Mi sottometto al suo giudizio?

3. Ricevi il sacramento dell'Eucaristia almeno a Pasqua. Osservo il digiuno di un'ora prima della Comunione? Ho fatto la comunione sapendo di avere peccati mortali sulla coscienza? Mi sono preparato degnamente a ricevere Gesù? Ho fatto poi il ringraziamento?

4. In giorni stabiliti dalla Chiesa astieniti dal mangiare carne e osserva il digiuno. Ho osservato i digiuni e le astinenze prescritte dalla Chiesa (ad esempio: l'astinenza dalle carni e dai cibi prelibati i venerdì di tutto l'anno)?

5. Sovvieni alle necessità della Chiesa. Ho aiutato la Chiesa (mettendomi a servizio gratuitamente e con donazioni in denaro), secondo le mie possibilità?

Vizi (o peccati) capitali

1) SUPERBIA: quale stima ho di me? Agisco per orgoglio? Spreco denaro nella ricerca del lusso? Mi sono compiaciuto in pensieri di vanità? Sono suscettibile? Sono permaloso? Sono schiavo del "cosa dirà la gente" o della moda?

2) AVARIZIA: sono troppo attaccato ai beni terreni? Ho sempre fatto elemosine secondo le mie possibilità? Per desiderio di avere, ho violato le leggi di giustizia? Ho praticato il gioco d'azzardo? Ho parlato con il padre spirituale delle scelte fatte in campo economico o lavorativo?

3) LUSSURIA: vedi VI e IX Comandamento

4) INVIDIA: ho avuto sentimenti di gelosia? Ho cercato di nuocere agli altri per invidia? Mi sono compiaciuto del male altrui? Mi sono rattristato del bene altrui?

5) GOLA: ho ecceduto nel mangiare o nel bere mettendo a rischio la salute? Mi sono ubriacato? Sono stato troppo ricercato nel cibo e nelle bevande? Ho assunto droghe?

6) IRA: vedi V Comandamento

7) ACCIDIA (PIGRIZIA): sono pigro nell'alzarmi la mattina? Nello studio? Nel compiere i miei doveri (di moglie, marito, figlio, studente, insegnante, sacerdote, ecc.)?

I comandamento: Non avrai altro Dio all'infuori di Me

Ho pregato ogni giorno? Durante la preghiera mi sono distratto? Ho temuto di mostrarmi cattolico per non passare male o essere considerato integralista? Ho trascurato di approfondire le verità della Fede cattolica? Se ho avuto un dubbio di fede ho tralasciato di chiedere spiegazioni a un sacerdote? Ho letto libri o guardato programmi televisivi contrari alla Fede o alla morale cattolica? Ho parlato contro il cristianesimo? Mi sono lamentato con Dio come se la Provvidenza non esistesse? Ho aderito a società contrarie alla Chiesa (massoneria, comunismo, sette eretiche)? Ho letto gli oroscopi? Ho fatto gesti scaramantici o possiedo amuleti? Ho consultato maghi ed indovini (tarocchi, lettura della mano, ecc.)? Ho partecipato a pratiche magiche o a sedute spiritiche?

CONTRO LA FEDE: ho rifiutato una o più verità rivelate da Dio ed insegnate dalla Chiesa? Ho rispettato ed amato la Santa Chiesa di Dio e il Papa?

CONTRO LA SPERANZA: ho mancato di fiducia nella bontà e Provvidenza di Dio? Ho dimenticato di invocare l'aiuto della Grazia di Dio? Credo veramente alla promessa di Dio di aiutare chi Lo prega umilmente e confida nella Sua Bontà ed Onnipotenza? In senso opposto: ho peccato di presunzione abusando della Bontà di Dio? Ho pensato di poter essere perdonato anche senza confessarmi?

CONTRO LA CARITÀ: ho rifiutato di amare Dio sopra ogni cosa? Ho trascorso giorni o settimane senza mai compiere il minimo atto d'amore verso Dio, senza pensare a Lui? Sono ateo (Dio non c'è) o agnostico (non mi interessa sapere se Dio c'è)? Ho creduto giusto il laicismo (cioè non ho riconosciuto i diritti di Dio e di Cristo Re sulla società e sugli individui)? Ho profanato cose sante? Ho fatto la comunione non in stato di Grazia, cioè con un peccato mortale sulla coscienza? Mi sono confessato non dicendo un peccato mortale fatto? (in questi ultimi due casi il peccato è particolarmente grave in quanto è un sacrilegio)

CARITÀ VERSO IL PROSSIMO: vedo nel prossimo un'anima fatta ad immagine di Dio? Amo i nemici e perdono le offese ricevute? Ho disprezzato, detestato, deriso il prossimo?

II comandamento: Non nominare il nome di Dio invano

Ho giurato il falso? Ho giurato inutilmente? Ho mandato gli accidenti a me stesso o ad altri? Ho mancato di rispetto al nome di Dio, della Vergine Maria, dei Santi? Li ho nominati con irriverenza o per gioco o in una barzelletta? Ho bestemmiato? Ho mancato in promesse fatte a Dio?

III comandamento: Ricordati di santificare le feste

Non ho partecipato alla Messa nei giorni nei giorni di precetto (tutte le Domeniche e feste comandate)? Ho partecipato alla Messa con distrazione(senza inginocchiarmi, senza rispondere alle preghiere, senza fare il segno di croce, etc.)? Ho lavorato (o fatto lavorare) nei giorni festivi senza grave necessità? Ho curato la mia formazione religiosa?

IV comandamento: Onora il padre e la madre

Figli: ho mancato di rispetto ai genitori? Ho disobbedito (se abito ancora con loro)? Ho causato dispiaceri ai genitori? Aiuto i miei genitori con piacere? Ho trascurato di assisterli nella loro vita e, soprattutto, al momento della vecchiaia e della morte? Ho trascurato di pregare per loro, nelle pene della vita e, soprattutto, dopo la morte? Ho disprezzato o tenuto in nessun conto i loro saggi consigli? Li ho fatti sentire inutili o un peso? Mi faccio spesso rimproverare per il mio comportamento e la mia condotta?

Genitori: mi sono sempre preoccupato dell'educazione dei miei figli? Ho provveduto alla loro istruzione religiosa? Li ho fatti pregare? Mi sono preoccupato di accostarli spesso ai Sacramenti? Ho scelto per loro le scuole più sicure per la loro formazione umana e cristiana? Ho vigilato su di loro e sulle loro amicizie? Li ho consigliati e brontolati? Ho saputo punirli (anche fisicamente) al momento opportuno? Ho dato loro il buon esempio? Al momento della scelta del loro stato (lavoro, matrimonio, sacerdozio, vita consacrata) ho fatto prevalere la mia volontà su quella di Dio?

Sposi: ho mancato al sostegno reciproco (affettivo, materiale, spirituale)? Il mio amore per il coniuge è veramente paziente, premuroso, pronto al perdono? Ho criticato il coniuge in presenza dei figli o degli estranei? Lo ho maltrattato anche solo a parole? Compio i miei doveri coniugali?

Inferiori: (studenti, impiegati, commessi, operai, soldati): ho mancato di rispetto, di obbedienza verso i superiori? Ho fatto loro dei torti, con critiche ingiuste o in altro modo? Ho mancato nell'adempimento dei miei doveri? Ho abusato della loro fiducia?

Superiori: (datori di lavoro, dirigenti, ufficiali): ho mancato alla giustizia, non dando loro il giusto salario? Ho pensato alle loro necessità? Li ho puniti ingiustamente? Ho vigilato con cura sulla loro moralità? Ho favorito il compimento dei loro doveri cristiani? Ho sempre trattato i dipendenti con bontà, equità, carità senza perdere la pazienza?

V comandamento: Non uccidere

Mi sono abbandonato all'ira? Ho avuto desideri di vendetta? Ho augurato (anche solo con il pensiero) il male al mio prossimo? Ho odiato? Ho saputo perdonare anche coloro che vogliono il mio male? Ho offeso, picchiato, ferito? Pratico la pazienza? Ho dato cattivi consigli? Ho dato scandalo con parole o con azioni? Ho trasgredito gravemente il codice della strada, mettendo a rischio la vita mia o altrui? Ho abortito o fatto abortire o consigliato l'aborto? Ho tolto le cure ordinarie a una persona malata (eutanasia)? Rispetto la vita del prossimo, soprattutto del più debole, fin dal suo concepimento? Ho la forza di chiedere scusa quando faccio soffrire qualcuno? Ho dei rancori verso qualcuno? Aiuto concretamente chi è nel bisogno? Ho augurato il male al mio prossimo? Ho rischiato di danneggiare il mio prossimo con la mia imprudenza ed indifferenza? Ho fatto del male a me stesso esagerando nel mangiare, nel bere, prendendomi libertà di ogni tipo?

VI e IX comandamento: Non commettere atti impuri Non desiderare la donna d'altri

Mi sono soffermato volontariamente in pensieri o desideri contrari alla purezza? Ho rispetto per il mio corpo? Faccio dei pensieri brutti di cose vergognose? Ho fuggito le occasioni di peccato (conversazioni e divertimenti pericolosi, letture ed immagini immorali, siti internet o trasmissioni televisive indecenti)? Ho commesso atti impuri (da solo o con altri)? Mantengo legami o amicizie pericolose per la salvaguardia della castità? Ho usato mezzi contraccettivi (pillola anticoncezionale, preservativo, diaframma). Ho fatto fecondazione artificiale? Ho "donato" sperma o ovuli? Mi sono rifiutato a letto al mio coniuge, se non per motivi di salute gravi?

Per le donne il comandamento non è solo "Non desiderare l'uomo d'altri", ma soprattutto "Non farti desiderare da chi non è tuo marito". E quindi: ho indossato abiti indecenti o compiuto gesti provocanti che attirano gli sguardi?

LA FORNICAZIONE (relazioni sessuali tra un uomo e una donna al di fuori del Sacramento del Matrimonio) è SEMPRE PECCATO MORTALE (anche tra fidanzati prossimi al matrimonio). Se l'uno o entrambi sono sposati, si compie il peccato di adulterio (semplice o doppio), che deve essere confessato.

Ho commesso adulterio? Ho divorziato? Ho avuto relazioni sessuali con persone del mio stesso sesso (omosessualità)? Ho compiuto atti contro natura (anche se con il coniuge)? Incesto? Bestialità? Perversioni sessuali?

VII e X comandamento: Non rubare Non desiderare la roba d'altri

Ho desiderato di appropriarmi di beni altrui? Ho commesso o aiutato a commettere ingiustizie, frodi o furti? Ho pagato i debiti? Ho ingannato o danneggiato il prossimo nei suoi beni? L'hodesiderato? Non ho restituito un oggetto che mi era stato prestato? Ho commesso abusi nelle vendite, nei contratti?

N.B. Il furto, perché la confessione sia valida, comporta sempre l'obbligo della restituzione.

VIII comandamento: Non dire falsa testimonianza

Ho mentito a chi aveva diritto di sapere? Ho fatto o diffuso sospetti, giudizi temerari? Ho mormorato (parlato male alle spalle)? Ho calunniato (diffondendo false notizie)? Ho reso false testimonianze? Ho violato segreti (corrispondenza altrui, confessione ascoltata per errore, ecc.)?


In fine, dopo aver terminato l'esame

Recita la preghiera: Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi e molto più perché ho offeso Te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire dalle occasioni prossime del peccato. Signore, misericordia, perdonami. Amen.

Dopo la Confessione ricorda di compiere gli atti di penitenza che ti suggerisce il Sacerdote e di ringraziare Dio per averti perdonato.

Ricorda sempre che qualunque cosa il nostro cuore ci rimprovera, bisogna avere fiducia in Gesù. Lui è più grande del nostro cuore, conosce ogni cosa, le nostre debolezze, ci ama così come siamo ed è sempre disponibile a perdonarci e a starci vicino.


Documento stampato il 23/04/2024