I peccati gravissimi

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I peccati sono tutti uguali? I peccati non sono tutti uguali, e come alcuni peccati veniali sono meno leggeri di altri, così alcuni peccati mortali sono più gravi e funesti.

A seconda della gravità della materia, o del consenso e piena avvertenza più o meno imperfetti, i peccati veniali sono diversi tra di loro: alcuni possono essere più gravi di altri, per esempio rubare cento euro è più grave che rubarne dieci.

Allo stesso modo, i peccati mortali sono più o meno gravi a seconda della diversità della materia, o per la malizia e perfezione dell'avvertenza e del consenso. Ad esempio, il tradimento di Giuda Iscariota è assai più grave dello schiaffo che il soldato diede a Gesù davanti al sommo sacerdote: Giuda sapeva bene chi era Gesù Cristo e nonostante ciò calcolò a mente fredda i minimi particolari per tradirlo; il soldato invece, che forse non aveva mai visto Gesù e ne aveva sentito parlare come un malfattore, agì in un impeto di collera, per zelo malinteso.

La gravità dei peccati si misura dunque dalla maggiore o minore gravità della materia, e dalla maggiore o minore perfezione dell'avvertenza e del consenso.

Per quanto riguarda la materia, sono gravissimi i peccati che offendono direttamente Dio, la Madonna o i Santi; seguono i peccati contro le virtù teologali e poi quelli contro le virtù morali. Per quanto riguarda la piena avvertenza e il consenso, sono più gravi i peccati di malizia, meno gravi quelli commessi per ignoranza involontaria o per debolezza.

RIFLETTO:

San Gregorio scrive: “Quelli che commettono spesso peccati leggeri, non devono considerare la qualità dei loro peccati, ma la quantità. Se non li impensierisce la gravità, li spaventerà il numero. I grandi fiumi e i torrenti che travolgono con i loro gorghi case e campagne, sono formati da piccole ma innumerevoli stille d'acqua che fluiscono insieme. Una nave cola a fondo tanto per una piccola fessura, che a poco a poco lascia entrare l'acqua, quanto per una violenta burrasca... Perciò chi trascura di piangere e di schivare i peccati leggeri, cadrà non già di colpo, ma un po' alla volta, dallo stato di giustizia a quello mortale.”

Tra i peccati mortali quali sono i più gravi e funesti? Tra i peccati mortali sono più gravi e funesti i peccati contro lo Spirito Santo e quelli che gridano vendetta al cospetto di Dio.

Perché i peccati contro lo Spirito Santo sono dei più gravi e funesti? I peccati contro lo Spirito Santo sono dei più gravi e funesti, perché con essi l'uomo si oppone ai doni spirituali della verità e della grazia, e perciò, anche potendolo, difficilmente si converte.

La rivelazione e la distribuzione della grazia sono opere attribuite allo Spirito Santo, perciò chi si oppone ad esse col peccato, si oppone allo Spirito Santo. I peccati contro lo Spirito Santo possono essere perdonati, il guaio è che lo sono più difficilmente, perché non è possibile il pentimento finché il peccatore si oppone alla verità che deve credere e alla grazia che lo deve salvare. Infatti, chi è colpevole dei peccati contro lo Spirito Santo, respinge volontariamente il perdono e la grazia della conversione, perciò impedisce a Dio di salvarlo.

I peccati contro lo Spirito Santo sono cinque:

1. Disperazione della salvezza. Dispera della salvezza chi crede che i suoi peccati siano più grandi della divina misericordia e quindi che non possano essere perdonati. Tale fu il peccato di Caino, quando dopo aver ucciso Abele disse: La mia iniquità è troppo grande perché io possa meritare il perdono (Gn 4, 8-16).

2. Impugnare la verità conosciuta. E' il peccato di quelli che, dopo aver conosciuta la rivelazione e la vera religione, si rifiutano di accettarle e di sottomettervisi, negando la veracità di Dio rivelatore, al quale preferiscono il loro punto di vista o il proprio tornaconto personale. Costoro non solo odiano e respingono la verità, ma invidiano tutti coloro che la seguono, perché non vogliono che la sua benefica luce li salvi. Tale fu il peccato dei giudei e dei sinedriti, che rifiutarono di ammettere la verità divina che avevano riconosciuta dai miracoli che operavano gli Apostoli.

3. Presunzione di salvarsi senza merito. Pecca di presunzione di salvarsi senza merito chi trascura di fare le opere buone, dicendo che Dio è misericordioso e che lo salverà all'ultimo momento. Chi crede che non siano necessarie le opere meritorie per salvarsi nega la divina giustizia e quindi la divina verità, professa una malintesa misericordia e dimentica il comando: Se vuoi entrare nella vita osserva i comandamenti (Mt 19, 17).

4. Invidia della grazia altrui. E' il peccato di chi si dispiace per le buone qualità, per i successi e le grazie che ottengono gli altri, mentre è contento del male altrui. E' il peccato del demonio, che per invidia della felicità che attende coloro che seguono Dio, tenta ad ogni costo di trascinare tutti gli uomini alla dannazione. Chi commette questo peccato è scontento della divina misericordia, e della distribuzione delle grazie.

5. Impenitenza finale. Grave è il peccato di chi persevera nella colpa finché è in vita, ma diventa gravissimo quando persino in punto di morte si ostina nel male e rifiuta la conversione. Questo peccato è certamente il più grave, per l'irriparabile conseguenza della dannazione eterna.

RIFLETTO:

I santi insegnano la devozione alla Vergine Maria soprattutto per chiederLe l'assistenza particolare in punto di morte. Si crede infatti che la nostra santissima Madre celeste assista personalmente e visibilmente i suoi devoti in quel fatidico momento.

I peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio perché sono dei più gravi e funesti? I peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio sono dei più gravi e funesti, perché direttamente contrari al bene dell'umanità e odiosissimi, tanto che provocano, più degli altri, i castighi di Dio.

I peccati contro lo Spirito Santo sono più direttamente opposti al comandamento dell'amor di Dio; i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio sono invece più direttamente opposti al comandamento dell'amor del prossimo. Questi ultimi meritano di essere puniti con gravi castighi temporali poiché provocano particolarmente l'ira di Dio, Egli che sempre difende gli innocenti, i deboli, gli oppressi e i perseguitati.

I peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio sono:

1. Omicidio volontario. Poiché la vita è il dono più grande che Dio ci ha dato, privare il prossimo della vita con l'omicidio volontario significa privarlo del massimo bene e causargli il massimo danno. Dio è l'unico padrone della vita e della morte, e vendica le vittime innocenti.

2. Peccato impuro contro natura. Dio ha creato l'uomo e la donna e ha istituito il matrimonio concedendo loro l'inestimabile privilegio di essere suoi collaboratori nella procreazione. Dio vuole dunque che vengano rispettate le leggi divine e naturali che regolano il matrimonio; chi rovina questa unione facendone una fonte di esclusivo piacere, rifiutando i doveri del matrimonio e impedendo la procreazione, commette un orribile peccato che grida vendetta sul peccatore. Dio castigò i sodomiti incenerendoli.

3. Oppressione dei poveri. Chi abusa della sua forza fisica o materiale per sopprimere gli indifesi, imponendo la sua volontà per estorcere i suoi comodi, commette un peccato gravissimo contro il comandamento dell'amore del prossimo, rendendo agli oppressi la vita insopportabile. Quanti politici e quanti ricchi speculano sulle classi umili e dei lavoratori, vivendo praticamente del loro sangue?

4. Defraudare la giusta mercede agli operai. Il compenso del lavoro è l'unica ricchezza per quanti vivono lavorando per conto di altri. Quando il lavoratore ha compiuto il suo lavoro ha diritto ad un compenso che gli dia la possibilità di vivere decorosamente con la famiglia. Pecca gravemente chi non paga a sufficienza il lavoratore, chi lo costringe ad un lavoro superiore alle forze o gli fa ingiustamente attendere il pagamento.

RIFLETTO:

Nella società moderna, tutti questi peccati gravissimi vengono compiuti sempre di più e sempre più gravemente. Quante vittime innocenti di continui omicidi, quanta depravazione che pretende a tutti i costi di avere diritti, quanti Stati incontrollati e incontrollabili sono diventati padroni della vita e della morte del proprio popolo, quante ingiustizie e prepotenze! Non stanchiamoci di pregare affinché trionfi il regno di Dio su questa terra, dove saranno spazzati via i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio e che attirano tante calamità!


Veronica Tribbia - Dal Catechismo di San Pio X


Documento stampato il 20/04/2024