Il Matrimonio cristiano e i suoi nemici

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Secondo il filosofo napoletano G.B. Vico (1668 –1744) dopo la caduta gli uomini caddero in una condizione di vita ferina; vagabondavano come "bestioni" accoppiandosi alle donne senza troppo curarsi della prole. Alcuni uomini (i patres, patrizi) presero gradatamente consapevolezza della precarietà di una vita priva di legami sociali e di ordinamenti giuridici e politici. Essi iniziarono a costruire la città, un luogo stabile, difeso e ordinato. Fu così che riscoprirono la divinità e le leggi morali che essi posero a fondamento delle istituzioni politiche, giudiziarie e sociali.

Uno dei primi e fondamentali legami sociali è il matrimonio, il vincolo con cui i coniugi - un uomo e una donna -, si impegnano di fronte alla società ad unirsi in modo stabile ed esclusivo, promettendosi fedeltà reciproca ed obbligandosi a mantenere ed educare i figli nati dall'unione, che diventano gli eredi legittimi del patrimonio (lat. patrimonium, vale a dire munus – compito - del padre).

Il matrimonio è uno dei segni che indicano la fuoruscita dall'età ferina e dallo stato di barbarie ed il passaggio alla civiltà; dal matrimonio trae origine la famiglia, cellula base dell’unica società veramente umana.

Dalla Rivelazione ricaviamo l’origine sessuata della specie umana, il comando ad essere fecondi, l’istituzione del matrimonio e la sua tutela con i precetti del Decalogo. Si configura quindi come un istituto di diritto naturale dotato di sigillo sacrale.

Ove le nozze sono istituite, l’adulterio è punito, anche con la pena di morte (lo prescrivono, ad esempio, il Levitico, cfr. versetto 20,10, e il diritto romano).

Nel mondo ebraico il legame non era indissolubile. Mosè consentì infatti al marito di ripudiare la moglie.
Gesù Cristo sconfessa esplicitamente la permissione mosaica [1]. In tal modo Nostro Signore ha stabilito in modo inequivocabile il precetto dell’unità e indissolubilità del Matrimonio cristiano e di converso proibito nei secoli ai coniugi di divorziare, pena la perdita della Sua Grazia, chiudendo la strada a futuri sofismi volti ad aggirare la legge divina: obbediente al suo Signore, la Chiesa Cattolica ha di fatto sempre proibito il divorzio.

Nostro Signore, con parole che rimandano all’atto creativo dell’umanità, ha inoltre elevato l’unione sponsale al piano sovrannaturale, conferendole dignità di Sacramento [2]. Il Sacramento opera una trasformazione ontologica nei coniugi: gli sposi non sono più due, ma uno. San Paolo, ripetendo le parole del Maestro[3], aggiunge che il vincolo matrimoniale tra gli sposi è figura dell’unione sponsale tra Cristo e la Sua Chiesa [4], stabilendo un parallelismo che chiama gli sposi alla santità. Pio XI ricorda questo mistero, richiedendo ai nubendi “un santo amore e zelo perché il matrimonio … si avvicini il più possibile al modello di Cristo e della Chiesa”: l’unione degli animi dei coniugi deve imitare la mistica unione tra Cristo e la Sua Chiesa (Enciclica “Casti Connubii”, 31 dicembre 1930).

L’unione matrimoniale non è dunque una invenzione umana, ma un elemento del piano divino che ha origine nell’atto stesso della creazione quando l'umanità fu determinata in due sessi, ognuno dotato di una sua particolare struttura psichica e fisica. Il vincolo matrimoniale è regolato da norme fissate da Dio stesso. Il Matrimonio cristiano, come riflesso dell’unione di Cristo e della Chiesa non può poi ammettere in alcun modo il divorzio.

A testimoniare il valore forte del matrimonio valga l’eroismo dei Santi Giovanni Battista e Tommaso Moro che non arretrarono neppure davanti al martirio.

Matrimonio e rapporti carnali

Secondo la concezione cattolica, la concupiscenza (l’Eros, in terminologia moderna) è una conseguenza del peccato originale che il cristiano deve governare (e non un istinto da soddisfare comunque). In quest’ottica, la Chiesa, fino a Paolo VI incluso, ha ritenuto lecito l’atto sessuale solo nell’ambito coniugale e solo se ha per scopo la procreazione. Di converso ha condannato i rapporti carnali al di fuori del matrimonio [5].
E comunque, sulla base del Vangelo e di San Paolo, la Chiesa ha sempre elogiato la castità come 

uno stato di perfezione maggiore rispetto allo stato coniugale (Concilio di Trento, sess. 24,10); dottrina ribadita da Pio XII la nell’enciclica Sacra Virginitas (25 marzo 1954) 

Un unicum del Cattolicesimo 

Quanto esposto fa della concezione cristiana sulla sessualità un unicum che, distingue la Cattolica da tutte le altre religioni, monoteiste o pagane che siano. 

Stando così le cose è del tutto ovvio che il Nemico abbia come obiettivo prioritario l’annientamento della concezione cristiana del matrimonio e della famiglia, senza risparmiare neppure le loro versioni naturalistiche. 

Gli attacchi 

Vediamo brevemente alcuni degli attacchi portati alla concezione cristiana del matrimonio. 

Primi eretici 

Tutti gli eretici che si sono scagliati contro l’unica vera Chiesa, hanno di pari passo escogitato i più svariati stratagemmi per annichilire l’istituto matrimoniale. 

Tra gli eretici del primo millennio e del’Alto Medio Evo, la modalità più diffusa di attacco partiva dal rifiuto esplicito della procreazione [6].
Ma, mentre solo in poche conventicole era vietato del tutto il rapporto sessuale (negli Encratiti, tra i Perfetti dei Manichei, dai Monfortini), molte più erano le sette che si limitavano ad esigere l’astensione da rapporti sessuali che fossero aperti alla generazione (Ofiti, Barbelognostici, gli Eletti dei Bogomili e i semplici credenti Catari), permettendo quindi gli atti sessuali sterili (uso delle pratiche contraccettive, coitus interruptus, accoppiamento sodomitico). 

In molte sette gnostiche (Encratiti, Carpocraziani), tra i Manichei e nel milieu medievale premassonico (eletti dei Bogomili, credenti Catari, Fratelli del Libero Spirito) si predicava l’eliminazione del matrimonio e della famiglia.
Il matrimonio presso i Catari, era celebrato solo proforma e facilmente scioglibile; il concubinato era la forma preferita di convivenza, dato che escludeva la formazione d'una famiglia stabile. 

Molte sette gnostiche e manichee spingevano il loro disprezzo verso gli atti puramente materiali fino al libertinismo licenzioso e nella pratica del libero amore, fino all’abbrutimento nell’oscenità [7]. 

Per i settari più avanzati (i Perfetti) il libertinaggio era considerato un’opera della carne, impossibilitata a contaminare lo spirito [8]1; poteva anzi venire vissuto come un atto coraggioso [9] di antitesi e negazione dell’unione matrimoniale.
In altri contesti, estrapolando il passo di Paolo, “omnia munda mundis” (tutto è puro per quelli che sono puri, Lettera a Tito, 1, 15), l’Eletto si considerava al di sopra di tutte le barriere etiche e quindi si riteneva libero di commettere qualsiasi forma di eccesso, in particolare nella sfera sessuale (antinomismo), senza macchiarsi di alcun peccato (dono dell’impeccabilità)[10]. 

Nei secoli XVI e XVII il movimento di origine giudaica degli alumbrados (illuminati, secoli XVI e XVII) professava analoghe convinzioni: siccome l'amore di Dio nell'uomo è Dio stesso, coloro che si lasciano guidare da questo amore raggiungono lo stato di impeccabilità. 

Protestanti ed eretici moderni 

Il protestantesimo, degradando il matrimonio da Sacramento a contratto sociale, ha aperto le porte alle successive evoluzioni: fine dell’indissolubilità e apertura a divorzio, diritto ad eliminare i nascituri indesiderati. L’ala liberal è schierata a favore delle rivendicazioni femministe ed omosessualiste [11]. 

Curiosamente anche gli scismatici Ortodossi, così vicini al Cattolicesimo, si distinguono per la facoltà – prevista in alcuni casi – di rompere l’unità matrimoniale. 

Libertinismo 

Il libertinismo, sorto nei paesi in cui il protestantesimo non era riuscito a svellere la fede, si pose in antitesi alla controriforma cattolica proclamando la libertà sessuale [12]. 

Alcuni, i philosophes del ‘700, praticavano la libertà sessuale come un privilegio che essi avocavano a sé, un piacere da tenere segreto, concedendo alla religione una sua funzione politica, quella di fare da utile freno alla bestialità delle moltitudini. Licenziosi in privato, erano moralisti in pubblico. 

Altri, autonominatisi "spiriti forti", ostentavano disprezzo e irrisione per il cristianesimo e i suoi culti. I più radicali praticavano orge e cerimonie inverse. 

De Sade (1740 – 1814), fa leva sul libertinismo per dare voce ad “ una ribellione metafisica in cui alla celebrazione della materia segue la sua violazione” [13]. Egli fu il primo a dare alla sfrenatezza sessuale la stessa funzione politica che prima veniva data alla religione, quella di favorire la governabilità, rendendo la gente malleabile, molle, anestetizzata: “se vuoi controllare la gente, promuovi il vizio” [14]. 

Massoneria 

La Massoneria ha l’obiettivo di costruire ed imporre un sistema unificante dell’umanità alternativo al progetto di Nostro Signor Gesù Cristo di unire i fedeli a Dio in unico gregge. Lo persegue sia con una motivazione laica, che esclude la rilevanza filosofica e sociale delle religioni, sia sotto una spinta spirituale di conio rosacrociano (tutte le fedi sono vie diverse al divino, che devono smettere di combattersi per riconoscersi membri paritetici di un’unica Religione Universale). 

La setta non fa mistero dei suoi programmi oggettivamente distruttori della famiglia, appoggiando in ogni paese le iniziative volte a legalizzare divorzio, aborto, eutanasia, fecondazione artificiale e matrimonio omosessuale. È di aprile 2016 la dichiarazione di Daniel Keller, Gran Maestro del Grande Oriente nel premiare l’autrice della legge che nel 1974 legalizzò l’aborto in Francia: « La legge sull’aborto è diventata il simbolo del miglioramento dell’Uomo e della società a cui lavorano i massoni; questa legge resta un pilastro della nostra società». 

Quanto alla fecondazione artificiale è del 1979 la dichiarazione di Pierre-Felix Simon, Gran Maestro della Gran Loggia di Francia in cui egli prefigura un tempo nuovo in cui “il matrimonio diventerà un'opzione … e in cui al genitore succederà l'amante … La sessualità sarà dissociata dalla procreazione e la procreazione dalla paternità… il padre non sarà più il genitore, ma colui che alleva il bambino." [15]. 

Onusiani e neo-malthusiani 

Le agenzie neo-malthusiane di stampo onusiano fungono da organi trasmettitori dei dettati massonici. 

La distruzione della famiglia è al centro dei loro programmi: per perseguire i loro obiettivi di controllo demografico, esse diffondono contraccezione, aborto e omosessualità. L’IPPF preme per la penalizzazione anche fiscale delle famiglie con figli. 

Tra i programmi IPPF figurano l’aborto obbligatorio per gravidanze fuori del matrimonio, la sterilizzazione obbligatoria dopo 2 figli, la sospensione dell’assistenza sociale alle famiglie numerose, la promozione di una nuova immagine di famiglia e dell’omosessualità. 

L’introduzione del gender viene da lontano: un promemoria interno IPPF nel 1968 prevedeva l’iniziazione sessuale dei bambini. L'ex direttore dell'OMS, lo psichiatra trilaterale Brock Chisholm, nel suo libro Can people learn to learn già nel 1958 sosteneva "l'idea di un governo mondiale in cui i bambini siano liberati dall'oppressione dei genitori e dai pregiudizi culturali e religiosi e iniziati, fin dalla prima infanzia, alle varie esperienze sessuali" [16]. 

Il circolo statunitense SIECUS (Sex Information and Education Council of United States), fondato nel 1964 da Mary Calderone, ex dirigente di Planned Parenthood ed attivista del movimento pro aborto, ha il programma di "fondere e rovesciare i ruoli sessuali, liberare i bambini dai genitori, abolire la famiglia" [17]. La dottoressa (di famiglia quacchera), riteneva che sin dall’asilo occorreva trattare il tema dell’omosessualità. 

Comunismo 

Engels teorizzava , oltre all’eliminazione della famiglia, l’indipendenza del rapporto sessuale con aperture a libertinismo ed a omo/bi/trans-sessualità. Il tutto riassunto nel mandato di "eliminare le classi sessuali": i bolscevichi intendevano infatti abolire la distinzione tra i sessi, chiamando da subito le donne a compiere i lavori manuali. 

Uno dei primi atti dei bolscevichi fu l’introduzione del divorzio senza addebito nel 1918, prima nazione al mondo. Il delitto di aborto fu abrogato per la prima volta da Lenin, nel 1920. L’omosessualità fu depenalizzata dall’Unione Sovietica nel 1922, prima nazione a farlo.
L’educazione sessuale nella scuola primaria fu introdotta da Béla Kuhn nel 1919 in Ungheria [18]. 

I comunisti hanno poi usato la corruzione dei costumi per minare gli altri Stati [19]: 

  • -La rivoluzionaria Aleksandra Kollontaj, prima donna ambasciatrice (in Svezia), aveva la consegna di non parlare di comunismo, ma di propagare, in sua vece, l’amore libero tra la gioventù universitaria.

    -Le istruzioni del partito comunista della Florida del 1970, recitavano: “Corrompi la gioventù, allontanala dalla religione; desta l’interesse per il sesso; rendila superficiale [...] Spingila con ogni mezzo a perdere tute le virtù morali, l’onestà, il pudore, la moderazione e la fede alla parola data!”

    -Un comunista pentito, ha confessato di aver propagato per 27 anni la pornografia per corrompere la gioventù americana [20].

    -Nel museo dell’arte socialista di Trencin, in Slovacchia, è raffigurato il paradiso sessuale comunista, al cui confronto quello islamico è raffinato e civile.

    -Alfred Kinsey, con il suo fraudolento rapporto sul sesso del comunista aprì la strada all’educazione sessuale nelle scuole americane. Grazie alle cifre gonfiate del famigerato rapporto Kinsey fu fatta passare la nozione che l’omosessualità fosse diffusissima e quindi normale.

    -L’esistenzialista e marxista Sartre mirava all’abolizione della famiglia e riteneva utile alla causa la liberalizzazione dell'incesto [21]. Nel 1977 si pronunciò a favore della pedofilia [22]. 

In Italia il Partito Comunista, secondo le giuste previsioni di Augusto Del Noce (1910 – 1989) si è trasformato in un partito radicale di massa. L’Arcigay funge da patronato dell’omosessualismo, i loro governatori (Debora Serracchiani) proteggono le avanguardie dell’educazione gender, i loro eletti (Cirinnà, Scalfarotto) sono indefessamente al lavoro per introdurre nuove aberrazioni, il sindacato (CGIL) denuncia l’Italia all’UE per le difficoltà di aborto (si lavora per abolire l’obiezione di coscienza dei medici). 

I partiti fratelli e le altre costole della galassia si fanno sempre trovare pronti nell’appoggiare le iniziative antifamiliari (ultima Chiara Appendino, neo-sindaco di Torino). 

Movimenti e teorie antifamiliari 

Accanto alle agenzie onusiane e ai vari partiti di sinistra, operano contro la famiglia una serie di movimenti (Femminismo, New Age, Ecologia profonda) e di pseudoteorie (Darwinismo, Psicanalisi, Scuola di Francoforte e Strutturalismo francese,) che ad un’analisi non superficiale rivelano tra di loro affinità insospettate. 

Il movimento femminista è stato il mezzo per "liberare" le donne dalla loro appartenenza alla famiglia, alla civiltà. La leggenda accuratamente falsa cucita attorno all'evento dell’8 marzo 1911 fu scelta come mito di fondazione del femminismo dalla “Seconda conferenza delle donne comuniste” nel 1921. 

Il primo passo verso il gender lo compie il femminismo radicale con la negazione del dato naturale: 

  • -"Non si nasce donne, lo si diventa", era lo slogan di Simone de Beauvoir (1908 – 1986), compagna di Sartre.

    l-a distinzione maschio-femmina è un prodotto dei modelli distorti di comunicazione sociale interiorizzati e istituzionalizzati sosteneva Elena Gianini Belotti [23]. 

Negli anni ’60 un gruppo di ebree di New York (Abzug, Sontag, Jong, ecc.) cominciò a teorizzare, in nome dell’autosufficienza dal maschio e della superiorità ginecocratica, nuove forme socio-sessuali (dal lesbismo all’accoppiamento occasionale) sganciate dal rapporto stabile uomo-donna. La radicale Shulamith Firestone auspicava un nuovo sistema incentrato sulla pansessualità reichiana: per aprire le porte alla felicità ed al mondo nuovo si doveva eliminare la famiglia e i tabù repressivi ad essa conseguenti, come l’ incesto. 

La ginecocrazia della Donna, sconiugata, slegata, astratta, che riconosce solo lo Stato e il Potere ed esclude il maschio, è l'orizzonte del femminismo rivoltato. Ma l'esaltazione della donna è solo una maschera esterna; l'ideologia profonda è l'esaltazione del femminile nel maschile e del maschile nel femminile (vedasi la promozione atlantica del travestitismo, operata da cineasti gai e da sindaci garruli in vena di outing). 

La psicoanalisi che descrive il neonato come un essere sessualmente polimorfo e prono alla perversione fu fondata dal rabbino laico Sigmund Freud, di cultura positivista (aveva sposato la teoria evoluzionista di Darwin) ma al contempo occultista amatoriale e convinto sionista. Nemico implacabile della religione cattolica [24] definì la psicoanalisi la via che conduce “partendo dal cielo, attraverso il mondo, fino all’inferno”. Il suo motto era: “Flectere si nequeo superos Acheronta movebo” (se non posso piegare i cieli, smuoverò gli inferi). Non pare fuori luogo la definizione che di lui diede Salvador Dalì: un mistico rovesciato. 

Anche il movimento antipsichiatrico ha contribuito alla dissoluzione. Il sudafricano David Cooper (1931 – 1986) ha scritto: “La famiglia tradizionale va odiata e combattuta, occorre rinnegare gli assurdi tabù dell’incesto e dell’omosessualità, cancellare i concetti di coppia e fedeltà” [25]. 

Se il catarismo era stato il rovesciamento del comando che Dio diede all'uomo e alla donna di essere fecondi e il femminismo la risposta rivoltosa alla creazione della differenza sessuale, l'ecologismo si oppone al versetto biblico: "Soggiogate la terra e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra" (Gen., 1, 28). Il movimento ecologista propone un cambiamento totale di paradigma, non più l'uomo signore della natura, ma animale tra gli animali (anzi il più pericoloso, in quanto in grado di alterare l'ambiente con la potenza della tecnica e del lavoro). 

La Scuola di Francoforte– i cui esponenti all'avvento del nazismo si trasferirono in America – propugnò un liberalismo radicale e anarcoide in cui la libertà è elevata ad assoluto: il vietato vietare e tutto è lecito del ’68 ne fu un’applicazione. Questa rivoluzione in interiore hominis, operò lo sradicamento del sacro, sostituendo la religione con il libertinismo sfrenato (i figli dei fiori praticavano il libero amore). Dalla controcultura sessantottina nasce il neo-paganesimo orientalista della New Age. 

Esoterici 

La galassia di movimenti e di pseudo teorie antifamiliari rivela non solo affinità ma legami concreti nella fondazione e nelle opere con il variegato mondo esoterico. 

Il movimento femminista è nato in ambiente esoterico, spiritista e impregnato di massoneria [26]. Le prime femministe praticavano una nuova religione, il culto della dea madre e, in alcuni casi, quello di Lucifero. Il primo circolo di donne operaie fu creato nel 1890 a Londra grazie ad una donazione della teosofa Madame Blavatsky. Annie Besant ,altra sacerdotessa teosofa, era un'ardente femminista. Il primo congresso femminista è stato tenuto nella casa del Grande Oriente di Francia. Ad organizzarlo erano Marie Deraismes, apostola della massoneria femminile e della co-massoneria, e il premio Nobel Charles Richet, frequentatore del salotto dell’occultista Lady Caithness. I teosofi e i fabiani nel 1911 marciarono a favore della femminista Lega per il Suffragio, sventolando le insegne della co-massoneria. 

Ai primi del secolo nel monastero laico Monte Verità ad Ascona, in Canton Ticino, operava una comunità che praticava regime vegetariano, nudismo, libertinismo ed emancipazione femminile. Tra i visitatori troviamo rivoluzionari (Bakunin, Marx, Lenin e Trotsky), scrittori (, Gide, Hesse, Mann, Remarque e Rilke), lo studioso del chassidismo Buber, artisti (Corot, Klee, Kandinsky e Arp), psicanalisti (Jung e Fromm), registi (Chaplin, Wilder), l’architetto Gropius, la danzatrice Isadora Duncan che seguì Lenin, a bordo del vagone piombato, nella sua marcia verso Pietroburgo, oltre ad Ernesto Buonaiuti (1881 –1946) figura eminente del Modernismo.
Politicamente socialisti o comunisti, i partecipanti proponevano l'istituzione di un'università, di un governo e di una religione mondiale, un programma che risale a Comenius (1592 – 1670). 

Sempre ad Ascona, patrocinate dalla teosofa Olga Fröbe-Kapteyn, si tennero dal 1933 le Conferenze di Eranos, riunioni periodiche cui parteciparono, gli psicanalisti Freud, Jung e Hillmann, il cabalista Gershom Scholem, gli storici delle religioni Georges Dumézil e Karoly Kerényi, entrambi massoni. 

Freud fu un membro assiduo della Loggia di Vienna del B’naï B’rith. 

Politici 

L’état d’esprit diffuso dalle società di pensiero ha dipinto la famiglia come un’istituzione repressiva, mettendo sotto accusa soprattutto il ruolo di madre e di sposa [27]. Gradatamente la donna è stata portata a pensarsi come un essere che ha diritto alla felicità (americanismo) e, di conseguenza, anche il diritto-dovere di rompere i legami che ne impediscono il raggiungimento.
Il radicalismo politico, con a rimorchio la sinistra, si è incaricato di tradurre le istanze dissolutorie in temi nazionali. Ai governanti di estrazione sinistra o liberal è toccata l’incombenza di convertirli in legge, dapprima con l’avallo dei pavidi democristiani e successivamente, con quello della falsa destra. 

Si è partiti in modo morbido: abolizione del “capofamiglia” (in nome della parità fra i coniugi), abolizione della patria potestà [28], fino alle leggi su divorzio, aborto e matrimonio omosessuale. 

Omologata a famiglia qualunque tipo di convivenza, giocoforza la procreazione non è più legata all’unione sessuale naturale: scienziati ed usurai trafficano in corpi umani per soddisfare desideri smodati a scapito di embrioni scartati e di gestanti snaturate. 

Il programma eversivo imposto dall’occidente atlantista è a buon punto: il matrimonio ha perso il suo stato giuridico, è sulla via di essere istituzionalmente distrutto. Si realizza dopo due secoli in modo compiuto la società “moderna”. Una società costituita da individui spogliati delle loro relazioni naturali, liberi unicamente di rivendicare dei diritti o come cittadini singoli o come appartenenti a minoranze omogenee (i giovani, i diversamente abili, i migranti, ecc.). Una società in cui il desiderio individuale – lecito, stravagante, bestiale – è più importante del bene delle famiglie e dell’interesse collettivo. Una società in cui la politica si riduce ad una lotta tra desideri in competizione e a smodati tripudi al loro esaudimento. 

Attacco intra moenia 

Se la galassia di movimenti eretici, esoterici e millenaristi è riuscita a portare nelle sue schiere molti fedeli e a stravolgere la civiltà cristiana, seppure privati di potere e diminuiti di numero siamo ancora qui. Abbiamo superato tante prove, ma la più difficile ci attende ormai sulla soglia. 

Di gran lunga più insidiosi dei gruppi ereticali sono i movimenti e i personaggi che agiscono all’interno del sacro recinto. 

Ci riferiamo ai Modernisti di ieri e di oggi, eretici irriducibili che però, al modo marrano, si fingono Cattolici agendo da quinta colonna nemica. 

Costoro non hanno un proprio Credo da opporre alla vera fede. La loro sola ragione di essere è la decostruzione progressiva del Cattolicesimo: per questo si avventano su ogni proposizione e forma cattolica con lo scopo di annientarla o per lo meno di renderla compatibile con la versione profana del Credo massonico (il politically correct). 

La forza dei Modernisti odierni proviene dalla potenza numinosa da loro conferita al Concilio Vaticano II, elevato a nuovo punto d’inizio della Cristianità. Il concilio a dir loro sarebbe una nuova pentecoste, operata da uno spirito apportatore di sorprese. Su queste basi tentano di veicolare una forma di religione del tutto innovativa e disgiunta dalla precedente. 

Nemici giurati del deposito divino custodito dalla Chiesa, i Modernisti combattono tutte le forme autenticamente cattoliche, in particolare, in odio verso il Matrimonio cristiano, pretendono la benedizione delle unioni di fatto, quelle sodomitiche incluse: il vizio viene impudentemente esposto (outing) e, rivendicandolo come virtù, si esige il riconoscimento del proprio diritto alla perversione. 

Bergoglio 

Il Grande Liquidatore, che esibisce quotidianamente e con compiacimento la sua forma mentis modernista ha preso di mira il Matrimonio con alcuni ben assestati attacchi culminati con l’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia (19 mar 2016).

Il primo colpo è stato la demonizzazione della “famiglia tradizionale caratterizzata dall’autoritarismo e anche dalla violenza” (n. 53), teatro di una fantomatica “discriminazione”ai danni della donna (n. 54). Il richiamo posticcio a pratiche di violenza e di mutilazioni genitali del tutto estranee alla nostra cultura (n. 54) è addotto come ulteriore giustificazione al superamento dello “stereotipo della famiglia ideale” (n. 57).

Messa al suo posto la famiglia naturale, tocca alla famiglia cattolica salire sul banco degli imputati.

L’aver privilegiato il fine procreativo, ponendo il dono della vita ed il bene della famiglia in primo piano, dice l’Esortazione, ha reso il Matrimonio meno desiderabile. In sostanza la vecchia Chiesa Cattolica avrebbe proposto un “ideale teologico” astratto, artificioso (n. 36), una meta irrealistica cui si può tendere solo asintoticamente.
Come già aveva fatto notare (in aereo al rientro dal suo viaggio nelle Filippine, 19 gennaio 2015) con tali concezioni finisce che i cattolici prolificano come conigli.

Contro queste vetero concezioni occorre invertire i fini del matrimonio nel modo già indicato dalla Gaudium et spes, privilegiando cioè la realizzazione personale degli sposi.

E qui si inserisce a pieno titolo la valorizzazione dell’erotismo (n. 142 seg, sull’amore appassionato) sganciato dalla procreazione. Le modalità di applicazione, potenzialmente numerose, non sono specificate.
Ne segue logicamente (in alcune situazioni) l’abrogazione del nono comandamento. Nel caso in cui uno abbia patito frustrazioni non sanate (n. 239) oppure abbia perduto l’attrattiva verso il partner precocemente invecchiato (n. 39), il testo fa capire come sia comprensibile che cerchi soddisfazione altrove.

La seconda mossa è la promozione del concubinato che non si può “equiparare semplicisticamente al matrimonio” (n. 52), ma evidentemente ha un suo valore. La neo-chiesa sempre attenta e sempre prodiga di uno sguardo verso tutti (purché non tradizionalisti), ha una pastorale particolare verso quelli che convivono, in quanto “emarginati” (n. 78) le cui “unioni di fatto non arrivano mai al matrimonio perché pensano a festeggiamenti troppo costosi” (n. 212).

Bergoglio ha ribadito con forza il suo pensiero. Riferendosi all’Argentina ha detto: “ho visto tanta fedeltà in queste convivenze, tanta fedeltà; e sono sicuro che questo è un matrimonio vero, hanno la grazia del matrimonio, proprio per la fedeltà che hanno” e ancora: «meglio un buon matrimonio dopo una convivenza che un matrimonio improvvisato. […]. Forse non si ha ancora la preparazione per accettare che due persone possano scegliere di amarsi senza obbligatoriamente dover contrarre matrimonio». In definitiva, dice Bergoglio, il concubinato vissuto con fedeltà non differisce dal matrimonio, è anzi una forma da proteggere, una via che comporterebbe in sé aspetti positivi in merito all’eterna salvezza: i conviventi vanno quindi “accompagnati” per aiutarli a “far maturare la fedeltà”, così che non accada che si separino. Più avanti (n. 297) Bergoglio sfodera l’arma del gradualismo: "la Chiesa li aiuterà a raggiungere la pienezza del piano di Dio per loro" (n. 297), dando ad intendere a chi sbaglia di essere sulla strada giusta. In definitiva il papa eletto incoraggia i concubini a continuare a convivere senza sposarsi.

D’altra parte non è detto che le nozze cattoliche siano valide: «e per questo una parte dei nostri matrimoni sacramentali sono nulli»[29].

Il campo è così preparato per la semina:

  • -lo “stereotipo della famiglia ideale” è superato, sostituito da un “mosaico formato da tante realtà diverse” (n. 57)

    -il matrimonio naturale diventa automaticamente sacramentale: grazie alla Redenzione "l'ordine naturale è stato assunto in maniera tale che tra i battezzati non può sussistere un valido contratto matrimoniale che non sia perciò stesso sacramento" (n. 75). Il soprannaturale è dovuto, come sosteneva de Lubac.

    -nuovi impensati orizzonti appaiono: “la maternità non è una realtà esclusivamente biologica” (n. 178). 

    -arriva l’approvazione dell’omosessualità: “le unioni tra persone dello stesso sesso”, pur non essendo “semplicisticamente” matrimonio, sono comunque famiglia (n. 52) assieme alla reprimenda contro “ogni marchio di ingiusta discriminazione” (outing pro legge Scalfarotto) e all’accompagnamento premuroso: ai cultori dell’eros pederastico devono essere forniti “gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita (sic)”. Si ribadisce una concezione della dignità umana di tipo personalista: “ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto" (n. 250). Le famiglie devono addirittura farsi carico di una “azione pastorale” (n. 290) nei confronti dei diversamente amanti. D’altra parte era del vescovo di Roma la frase «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?» (conferenza stampa durante il volo di ritorno dal Brasile e intervista a La Civiltà Cattolica, 28 luglio 2013) e sua l’accoglienza e la benedizione ad un gruppo LGBT (19 dicembre 2013). Sempre Bergoglio aveva dipinto “le coppie gay” come portatori di “sfide educative inedite che per noi sono persino difficili da comprendere” (conversazione con i Superiori Generali degli Ordini Il Messaggero, 4 2014 Il Giornale.it, 14 gennaio 2014).
    Il peccato impuro contro natura che gridava vendetta al cospetto di Dio derubricato ad atto umano con elementi positivi e quindi non più passibile di giudizio, di pentimento e di riscatto.
    Sulla scia di Bergoglio preti di strada, vescovi e cardinali hanno iniziato una gara clericale a chi meglio tutela e promuove l’omosessualità in gara, acquistando così i maggiori meriti massonici.

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In sostanza unioni ritenute fin qui peccaminose (concubinato tra persone libere o sposate, divorziate o meno, convivenze sodomitiche) sono dei “segni d’amore che, in un modo o nell’altro, riflettono l’amore di Dio” ed “occasioni di cammino verso la pienezza del matrimonio e della famiglia” (n. 293-294). Evapora la differenza tra Matrimonio sacramentale ed altri tipi di unione.

L’Esortazione chiude in bellezza proclamando che i battezzati divorziati e risposati “possono vivere e maturare come membra vive della Chiesa” (n. 299, in palese contrasto con l’insegnamento tradizionale secondo cui i membri vivi della Chiesa sono solo i fedeli in grazia di Dio) e subito dopo annientando l’obsoleta distinzione tra peccato mortale e veniale: “non è più possibile dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta ‘irregolare’ vivano in stato di peccato mortale” (n. 301). Senza affermarlo esplicitamente, il documento papale rende così lecito accostarsi alla Santa Comunione a concubini, divorziati ed altri irregolari.

Il cedimento più vergognoso ai piani dell’Umanesimo revolté è il - “sì all’educazione sessuale” (n. 280), con cui si sottrae l’infanzia alle famiglie, per affidarla all’indottrinamento di regime secondo i dettami della legge sulla “buona scuola”.

Gli avvertimenti

Tutto questo era stato predetto, nei testi del Nuovo Testamento e in diverse apparizioni di Maria Ss.ma.

  • -a Fatima la Madonna disse a Suor Lucia che il terreno dello “scontro finale” tra il Signore e Satana sarebbe stato costituito dal matrimonio e dalla famiglia e coloro i quali lotteranno per il matrimonio e la famiglia saranno perseguitati (da uno scritto di Suor Lucia dei primi anni ’80).

    -a Ghiaie di Bonate nel 1943 la Madonna appare ad Adelaide Roncalli con il titolo di Regina della Famiglia

    -a Civitavecchia la Madonna avrebbe rivelato a Fabio Gregori, proprietario della statua acquistata a Medjugorje che nel febbraio del 1995 ha lacrimato sangue, che: “senza una nuova conversione, molti pastori avrebbero tradito la propria vocazione, anche con grave scandalo… la Chiesa avrebbe conosciuto una nuova grande apostasia… attorno alla famiglia e alla vita si svolge la battaglia contro la dignità divina dell’uomo… il demonio vuole abbattere la Chiesa di Dio incominciando dalla piccola Chiesa domestica che è la famiglia; a questo scopo avrebbe fatto di tutto per minare l’unità della famiglia cristiana fondata sul matrimonio” (dichiarazioni del 23 giugno 2015).

Infine a Roma, alle Tre Fontane, apparendo a Bruno Cornacchiola il 12 aprile 1947, Maria Ss.ma si è presentata come Vergine della Rivelazione (tra le mani teneva il libro dell’Apocalisse), annunciando una “una tremenda prova per la Chiesa”.

 

Oreste Sartore

 

 

NOTE

[1] “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio” (Mt 19, 8-12). “Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio” (Mt 5, 31-32).

Gesù Cristo non si limita a condannare l’atto dell’adulterio, proibisce anche la sola intenzione di compierlo (cfr. Mt 5, 28-30). 

“Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi” (Mt 19, 4-6). 

[2] “Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi” (Mt 19, 4-6). 

[3] “l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola” Ef, 5, 31 

[4] “Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!” Ef, 5, 32 

[5] Presso le tribù germaniche il matrimonio iniziava non appena era compiuto l’atto sessuale tra gli sposi, mentre per il diritto romano era necessario il mutuo consenso. Graziano, giurista toscano del XII secolo docente a Bologna, mise insieme le due condizioni: se il rito del consenso pubblico dà al matrimonio l’inizio, il suo compimento avviene solo a unione carnale consumata. 

[6] Tra gli Gnostici la donna era disprezzata in quanto maggiormente legata alla generazione e maggiormente disprezzate erano le donne che avevano generato più figli. 
Per i Manichei bisogna ripudiare la generazione dei corpi che perpetua il potere del Demiurgo sul genere umano.
I Bogomili avevano una tale ripugnanza per la trasmissione della vita da spingerli a sputare e tapparsi il naso ogni volta che incrociavano un neonato. 

[7] Gli Ofiti praticavano la sessualità come rito magico.I Carpocraziani (seguaci di Carpocrate, discepolo di Basilide) conferivano alla dissoluzione sessuale orgiastica la valenza di sconsacrazione del mondo materiale, aborrito in quanto creato da angeli malvagi.
I Manichei, per odio contro il dio dell'Antico Testamento, si ritenevano sciolti dalla Legge, liberi quindi di calpestarla praticando atti pervertiti ed invertiti.
I credenti Catari non consideravano peccato la fornicazione al di fuori del matrimonio.
Gli Amalriciani, membri di una Fraternità premassonica, ritenevano che nel santo, uomo cristificato, agisca la volontà stessa di Dio; il santo è perciò libero di commettere qualsiasi atto – anche il più abominevole – senza peccare. Di fatto praticavano l’incesto e la omosessualità.
Jeanne Dabenton, appartenente ai Turlupini (un’altra Fraternità premassonica, detta “dei Poveri”, XIV secolo), predicava la libera soddisfazione dei desideri carnali. 

[8] Un anticipo del dualismo cartesiano ( e rosacrociano) tra res cogitans e res extensa 

[9] Le opere dei rivoluzionari nelle vulgate amiche sono sempre dipinte come “coraggiose” 

[10] L’impeccabilità dei Perfetti si ritrova tra le sette gnostiche degli Adamiti, tra quelle dualiste dei Pauliciani e dei Catari e tra le Fraternità premassoniche dei Fratelli del Libero Spirito. Gli adepti di 

quest’ultima setta si sentivano in tutto uguali a Dio, svincolati da qualunque potere superiore e liberati da ogni limitazione etica di natura eteronoma; ritenevano di avere il diritto di commettere anche le azioni che la Legge proibisce e che i profani considerano peccaminose, ad esempio le riunioni sessuali di gruppo, i rapporti incestuosi e quelli sodomitici. 

[11] anche l’antico movimento dei Valdesi ha aderito alla liberal del protestantesimo ed è sempre in primo piano nelle battaglie di ribaltamento della morale 

[12] "Fai ciò che vuoi" era il motto dell'umanista e immoralista Rabelais, Gargantua e Pantagruel, prima metà del 1500 

[13] Massimo Borghesi, 30 giorni, 12 dicembre 1991 

[14] de Sade, La filosofia nel boudoir, 1795 

[15] Pierre-Felix Simon, De la vie avant toute chose, Parigi 1979 

[16] Citato da Orio Nardi, , Il Vitello d'Oro, Milano 1989 

[17] Ibidem 

[18] . conferenza di Anca-Maria Cernea, http://voiceofthefamily.com/dr-anca-maria-cernea-cultural-marxism-a-threat-to-the-family/ 

[19] in questo sono stati preceduti, per lo meno a livello di intenti, dagli italiani dell’Alta Vendita della Carboneria. Il loro capo Nubius, aveva dato ai suoi nel 1819 questa istruzione: "Il nostro scopo finale è quello di Voltaire e della Rivoluzione francese: cioè l'annichilimento completo del cattolicesimo e perfino dell'idea cristiana [...] È alla gioventù che bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani". Nubius si pentì; per questo conosciamo il suo programma.
Un suo sottoposto di Nubius, noto con lo pseudonimo di Vindice, sosteneva che il cattolicesimo non “temeva la punta d’uno stile”, ma che sarebbe però caduto “sotto il peso della corruzione”. E dunque, insisteva, “è deciso nei nostri consigli che noi non vogliamo più cristiani: dunque non facciamo dei martiri; ma popolarizziamo il vizio nelle moltitudini. Che lo respirino coi cinque sensi, che lo bevano, che se ne saturino [...] Fate dei cuori viziosi e non avrete più cattolici”. 

[20] K. Koch, Il tramonto del mondo libero, cit. in I. A. Santangelo, L'ultima battaglia, Adrano (CT) 1985 

[21] Jean-Paul Sartre, editoriale, rivista Tout, 1969 n.12 

[22] Le Monde, 26 gennaio 

[23] Elena Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine, Milano 1973 

[24] “Mi considero uno dei più pericolosi nemici della religione, ma essi non sembrano neppure sospettarlo [...] I nazisti non li temo. Il nemico è la religione, la religione cattolica [...] Non posso sopportare la menzogna della Redenzione degli uomini [...] Roma è nemica implacabile della libertà” 

[25] David Cooper, La Morte della Famiglia, Torino 1972 

[26] Lucetta Scaraffia, Donne ottimiste, Bologna 2002 

[27] Strumenti efficaci della propaganda furono filmati e dibattiti, veri e propri psicodrammi sulla terribile condizione della donna casalinga, indaffarata nelle faccende domestiche, alle prese con bimbi frignanti, trascurata o tradita dal marito 

[28] Il presidente Cossiga ha definito la riforma del diritto di famiglia un cambiamento epocale realizzato dal Parlamento senza reazioni di sorta 

[29] incontro con la diocesi di Roma, 16 giugno 2016 


Documento stampato il 26/04/2024