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Il mondo è sempre uguale o sempre peggio?

Scrivo questo articolo nella speranza di dimostrare che il mondo di oggi, il mondo di cui si parla tanto, il mondo sul quale continuano a far fantasticare milioni di registi, è un mondo che ci sta imbrogliando, che con tutti i mezzi necessari, la moda in primis, sta portando i giovani cattolici ad un’aspra battaglia contro l’empietà e la corruzione della carne. 

A scuola, quante volte gli insegnanti avranno parlato dell’importanza della storia, innalzando questa materia come la chiave per risolvere tutti i problemi che affliggono l’umanità. Invece, nonostante lo studio degli anni passati, le informazioni storiche non hanno funzionato come “parafulmine” dalla corruzione, dalle calamità e dalle guerre: gli stessi errori che fecero i nostri padri sono ancora sotto i nostri occhi e, anzi, ora sono in dimensioni notevolmente peggiori.

Dunque cosa si dovrebbe fare, quali soluzioni dovremmo prendere, visto che la storia non ci ha salvati dalle medesime sciagurate conclusioni del mondo? E cos’è giusto pensare: il mondo ora è identico a quello di prima e quindi non vale la pena sforzarsi di cambiare le cose o addirittura il mondo di oggi è peggiore di quello di ieri, perché nonostante la consapevolezza degli errori passati, tuttavia ci ricade in continuazione?

La spiegazione, ciò che vorrei esplicitare in questo scritto, è chiara e più semplice di quel che può sembrare, soprattutto per noi cattolici, che troviamo risposta nel catechismo.

Prima, però, è meglio chiarire alcuni punti fondamentali.

Ovviamente non intendo il mondo come il pianeta Terra.

Il mondo è la società, che ha un duplice significato: sia l’insieme degli esseri umani, ma anche qualcosa che si unisce per soddisfare i comuni interessi.

Su quest’ultima definizione voglio proporre una maggiore riflessione: che cosa si intende per quel termine troppo generale che è “interesse”? In questo caso, devo specificare che associo la parola ad “attrattiva”. Gli uomini spesso e volentieri si buttano anima e corpo in ciò che li attrae particolarmente; non sempre, però, le loro passioni sono salutari per l’anima, anzi, spesso sono causa di trasgressione, vizio e peccato.

C’è un motivo riguardo a questo.

L’essere umano, per sua natura e disgrazia, tende al peccato da quando Adamo ed Eva sono caduti nella tentazione: da sempre, in pratica. Il motivo è racchiuso nella macchia originale che l’umanità contrae per naturale discendenza dal primo uomo, Adamo; peccato che sì, è cancellato con il Battesimo, ma la cicatrice della colpa di superbia e disobbedienza rimane e così rimane la predisposizione verso il male (e l’uomo sa cos’è il male, perché l’anima, essendo una minuscola scintilla divina, ha impressi in sé i Dieci Comandamenti, cosa per cui ha fin da subito il discernimento da ciò che è giusto o sbagliato).

Questa cattiva inclinazione (se non controllata con l’aiuto della Grazia) fa peccare, il peccato provoca l’allontanamento da Dio e quindi l’uomo è portato di conseguenza a non vivere più per cercare il Sommo Bene, ma a vivere per cercare il suo piacere (cioè quello che il mondo menzognero fa intendere come benessere). Con il tempo si può addirittura arrivare a dimenticare o peggio a negare l’esistenza dell’anima, come i Darwinisti, che sostengono che l’uomo sia un animale.

L’aspetto tenebroso della società è dunque il fatto che essa è una macchina viziosa che insegue i piaceri terreni per portare l’uomo al peccato, procedendo con tutti i mezzi possibili questo vortice diabolico che si muove nell’ombra.

Il mondo, occulto strumento di Satana, sa benissimo che la tendenza primaria dell’uomo è tendenzialmente peccaminosa e dunque soppianta con l’inganno ogni valore spirituale sostituendolo ad un circolo vizioso di oggetti futili, cercando di condizionare l’uomo, possibilmente senza ch’egli se ne avveda.

Qualche esempio a riguardo.

La meditazione e la contemplazione, il silenzio e la quiete che possono essere presenti anche in un bosco o sulle rive della spiaggia, sono letteralmente uccisi dalla televisione, dai tablet, dai cellulari che ora si portano ovunque; la praticità e la semplicità delle cose manuali sono cancellate dai computer e quant’altro del mondo virtuale, distorcendo ciò che è la realtà; la preghiera è sostituita a continue mormorazioni, per gli eventi disgraziati, contro Dio (del quale ci si ricorda solo per chiedere un po’ di fortuna?); la Santa Messa soppiantata da uno spettacolo teatrale che non ha nulla a che fare con la sacralità di ciò che viene celebrato (con il rischio di rendere il Sacrificio Eucaristico invalido) e così via, fino ad annullare ogni cosa che richiami allo spirito e alla riflessione.

Se il mondo riesce in questo accurato e diabolico lavoro, l’uomo è inevitabilmente portato a preferire le cose terrene ed è allora che viene schiavizzato dall’ideologia mondana, facendolo peccare dello stesso peccato per il quale è e sarà condannato: la superbia.

Anche qui, ci sono molte prove a disposizione.

Innanzitutto la società martirizza i giovani, rendendoli il più possibile ciechi alla Luce e abbindolandoli con i flirt, i cellulari, la moda, le droghe e il fumo, senza più fare conoscere loro la vera felicità, o addirittura illudendoli che non potranno mai essere felici senza quei mezzi, con la conseguenza di farli diventare adulti senza uno scopo di vita e senza speranza; con la televisione il mondo rende l’uomo incapace di riflettere e di pensare, mostrandogli uno sprazzo di verità offuscato da innumerevoli bugie, illudendolo di sapere tutto mentre, come si dice, vede solo la punta dell’iceberg; con la tecnologia e la scienza il mondo fa credere all’uomo di essere onnipotente, quando poi di fronte alle calamità naturali tutte le persone si rendono conto della propria debolezza; con il progresso delle medicine e delle ricerche scientifiche, il mondo fa credere all’uomo di essere immortale, per poi fargli capire la brevità del suo tempo la vigilia della morte; e così via, con un elenco infinito.

Si può certo notare, con un po’ di ribrezzo, che tutti i mezzi a disposizione del mondo non sono altro che il frutto del lavoro di alcuni uomini; certamente, al demonio basta farne cadere uno solo nella trappola per catturare altre persone: Satana è purtroppo uno spirito maligno dotato di un’intelligenza con la quale non potremo mai confrontarci. Comunque, non deve essere troppo impegnativo per il demonio fare scivolare l’uomo nella tentazione: non è una falsità affermare che l’umanità non ha alcuna attrattiva per ciò che la fa soffrire o scomodare, e proprio per questo ora il vizio e l’ozio sono presenti più che mai. Gli uomini infatti sono pigri nella ricerca di Dio (per il quale devono seguire una strada tortuosa), mentre invece inseguono con avidità i piaceri momentanei: momentanei, sì, perché anche se la vita di una persona si prolungasse fino al suo centoventesimo anno, la morte la raggiungerà comunque e dei suoi beni materiali non rimarrà che polvere.

Si può solo immaginare lo sconforto di quell’uomo nell’abbandonare ciò che ha inseguito per tutta la vita; ucciso due volte dagli effetti del mondo, della società, che dopo averlo stregato con tutti i mezzi possibili lo hanno lasciato più povero di prima, avendogli assassinato l’anima.

Il nemico dell’uomo è sempre stato il mondo, perché governato da Satana: stesso capo, stessi frutti, stessi sciagurati risultati per chi cedesse nella battaglia. Ripetutamente Nostro Signore Gesù Cristo ha messo in guardia i figli della Luce contro i piaceri della carne: nell’Epistola di S. Paolo Apostolo a Tito (2, 11-15) la Grazia salvatrice di Dio (...) ci ha insegnato a rinnegare l’empietà e le mondane cupidigie, e a vivere in questo mondo con temperanza, giustizia e pietà (...); Lui stesso poi disse le testuali veraci parole “Laddove c’è il tuo tesoro, lì c’è anche il tuo cuore”.

Con simili avvertenze, le strade da seguire sono solo due: chi avrà accumulato Grazie e tesori Spirituali sarà salvo, mentre colui che avrà raccolto solo la gioia dei piaceri terreni sarà condannato. Che angoscia sapere di avere riposto il proprio cuore in un tesoro materiale fittizio che davanti a Dio si tramuterà in condanna eterna e invece l’immensa letizia nell’avere donato al nostro Creatore e Signore il proprio cuore!

Dio è la felicità che attende l’uomo, la creatura privilegiata di Dio per la quale ha inviato come Redentore non un Angelo, non un Arcangelo ma Suo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo; e il fine della vita dell’uomo non è altro che unirsi al gaudio del suo Signore. Dal Catechismo di S. Pio X, l’uomo è stato creato per conoscere, amare e servire Dio nella vita terrena, per poi goderLo nella vita celeste in Paradiso.

Noi siamo le pecorelle del Buon Pastore e, benché abitanti nel mondo, non dobbiamo diventare del mondo rinnegando lo scopo per il quale siamo in vita.

Per non perdere la via dell’ovile, i cattolici devono rimanere uniti a Gesù Cristo tramite la Chiesa Cattolica, alla quale devono aggrapparsi con tutte le loro forze: il Corpo Mistico di Cristo, infatti, sarà l’unica Luce nel mare di tenebre, l’unica forza che rimarrà intatta dalle malefatte di Satana.

Queste sono le sante parole del Fondatore della Chiesa, grazie alle quali abbiamo la certezza della sua infallibilità: dal S. Vangelo sec. Matteo (16, 13 - 19) Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro di Essa.

Tuttavia, “chi sta in piedi guardi di non cadere” dice ancora Gesù: i cattolici si scelgano dunque veri pastori della Chiesa, cerchino dei ministri di Dio che amino, seguano e diffondano la Santa Dottrina di Cristo.

L’uomo non diviene perfetto durante la sua vita terrena, ma solamente in quella celeste, perciò non bisogna cedere all’illusione che i sacerdoti siano esenti da ogni sbaglio od errore: se così fosse, il compito dei cattolici amorosi della Santa Chiesa di Dio hanno il dovere di correggere e riportare sulla giusta strada coloro che sono stati incaricati di guidare il gregge; mai potremo permettere che siano i ministri della Chiesa a piegarsi al mondo!

Come disse G. K. Chesterton, “Abbiamo bisogno di una Chiesa che non segua il mondo, ma che lo muova”.

Ultimamente, le forze di Satana sono aumentate e pronte a divorare chi si fosse allontanato dalla Verità, ma più ancora è evidente la lotta del maligno contro la Santa Chiesa, cercando di renderla ridicola e insignificante agli occhi degli uomini. Può confermare questa affermazione ciò che è stato detto il giorno 27 giugno 2014 da un giornalista vaticanista: “E’ ora che la Chiesa si adegui alle esigenze del mondo” e, ancora più spaventoso, “Il popolo vuole dei pastori che stiano DAVANTI alle pecorelle, IN MEZZO alle pecorelle e DIETRO alle pecorelle”. Queste terribili frasi, ad un uomo ormai stregato dalle ricchezze del mondo suonano come parole vuote ad effetto; un cattolico, come ho fatto io quel giorno, rabbrividisce.

Come può il pastore stare dietro le pecore se davanti a loro c’è il burrone? O come può guidarle stando in mezzo al gregge, impossibilitato al movimento dalla calca che si crea intorno a lui?

Se il pastore non si trova davanti, con il bastone in mano, e non diventa il punto di riferimento delle sue pecorelle, come potrà condurle sulla retta via, lontano da lupi famelici e dal leone ruggente?

I frutti del mondo sono sempre più devastanti e ciò che adesso appare sia una continua discesa verso il peggio (e peggio è di sicuro rispetto al passato) non è altro che la vera faccia del mondo che finalmente si mostra quando l’umanità non ha più occhi per vederla, acciecata com’è da tutte le sue menzogne.

Il mondo ha superato di gran lunga Sodoma e Gomorra, città talmente peccaminose da avere fatto disgustare Dio dell’umanità, al punto tale da decidere di cancellare l’uomo insieme alla Terra con il diluvio universale; solamente a Noè (unico uomo giusto insieme alla moglie, ai figli e alle mogli dei suoi figli) fu concesso di vivere e a una sola coppia di animali per ogni specie perché potessero procrearsi.

L’omosessualità, l’eugenetica, l’aborto, i trans, la pedofilia persino da una parte del clero, la dissacrazione della figura del Sommo Pontefice (la frase “Chi sono io per giudicare?” di papa Francesco), la devozione verso il popolo e non più verso Dio (da che parte erano girati gli altari prima del Concilio Vaticano II? E invece a chi sono rivolti i sacerdoti adesso: a Dio o all’assemblea?) e altri esempi ancora, non possono non mettere in risalto la mostruosità dell’azione del diavolo.

Ma se un tempo Dio si disgustò così tanto dell’umanità, qual è ora il suo sguardo su di noi, che siamo peggio degli uomini dei tempi di Noè? Quali castighi giungeranno a breve? Non si scoraggino gli eletti nei giorni in cui la punizione divina sarà incondizionata, perché Dio è sì Giusto Giudice, ma anche Misericordioso Salvatore e grande sarà la consolazione della Vita Eterna.

Si rallegrino invece i cattolici alla venuta del loro Salvatore: il giorno del grande trionfo di Gesù, che schiaccerà tutte le potenze nemiche e instaurerà il suo regno definitivo e universale.

(Lc. 21, 28) Or cominciando queste cose ad avvenire (cioè gli avvenimenti annunciati che precederanno la venuta di Cristo) drizzatevi e sollevate il vostro capo perché si avvicina la vostra liberazione.

Veronica Tribbia