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Sta venendo giù tutto... Signore soccorrici!

Ci tocca ritornare a parlare di crisi della Chiesa e il buon Dio sa quanta pena e sforzo ci costino nell’affrontare questo argomento. Vorremmo parlare di altro ma la situazione ha assunto toni di allarme tali da non poter esimerci dal condividere un sentimento di sempre più elevata preoccupazione e al tempo stesso ci sentiamo obbligati a denunciare ciò che vediamo accadere in una Chiesa, questa Chiesa post-conciliare, che di cattolico ha soltanto il nome.

Si procede a scandali, uno dopo l’altro, spingendosi sempre più in là: il guaio è che quel  più in là corrisponde al precipizio, alla caduta nel baratro di una non meglio precisata religione (forse meglio dire modo di vivere) che viene spacciata per cattolica ma che rappresenta il suo esatto contrario.

E ciò che più inquieta, che disorienta (e disgusta), è il fatto che questa nuova dottrina venga indicata da tanti pastori, vescovi e sacerdoti, che si prodigano, incessantemente, come api operose, nell’opera di convincimento e di lavaggio del cervello del malcapitato gregge che ha un’unica colpa (una unica, ma enorme): il rifiuto di porsi domande (prendendo per oro colato tutto ciò che vede o sente dinanzi a sé), di mettersi alla ricerca della Verità, di esplorare la storia per scoprire, conoscendo il passato, il significato del presente.

Ma il tempo corre, travolgente, sommando eventi che si susseguono ormai con una velocità, vien da dire, persino innaturale: la Verità e il Bene sono sotto attacco in modo talmente violento che pare sempre più intravedersi chiaramente all’orizzonte una regia diabolica che mette paura…. Insomma il demonio fa sul serio, e c’è poco da stare allegri o spensierati.

Del resto sappiamo bene che la nostra è una vita drammatica perché ogni giorno viviamo il dramma della lotta tra il Bene e il male, tra Cristo e il satana. E quest’ultimo non solo esiste ma è costantemente all’opera…e vorace di anime.

Ora, davanti a questa realtà si può avere soltanto due reazioni: riconoscerla (e agire di conseguenza: scegliere da che parte stare); o ignorarla, cioè minimizzarla,  persino dimenticarla, rimuoverla.

Quest’ultima pare la scelta dell’uomo contemporaneo, sicuramente quella dei giovani d’oggi: non si vuole riconoscere una Verità che sovrasta l’uomo ma si pensa che, in fondo, la realtà sia frutto della nostra opera creatrice perché, in estrema sintesi, il mondo è qualcosa di nostro, che ci appartiene, che possiamo plasmare a nostro piacimento come una palla di pongo.

La vita è proprio questo: pongo da modellare secondo i propri gusti e capricci. Nel frattempo non ci si accorge che il vivere ha assunto solo un significato orizzontale, sradicando l’elemento essenziale: quello verticale. Perché, piaccia o meno, la morte, invincibile, ci destina ad un’altra dimensione, che trapassa il mondo, e che si chiama eternità: eternità di gioia o di disperazione.

Ma chi sente più parlare ormai dei Novissimi? Chi sente più parlare della necessità di lottare e conquistare il paradiso eterno? Chi sente più parlare della necessità di vivere in stato di grazia?  

La Chiesa dovrebbe farlo, cioè l’unica istituzione non umana, poiché divina.

Ma la Chiesa è fatta di persone che possono corrompersi, che possono tradire come fece Giuda con Cristo, nonostante Lo avesse davanti a sé, in persona…

Ci sono molti modi per tradire la Verità: lo si può fare, ad esempio, ricorrendo al nascondimento, alla malizia, alla falsità, all’ambiguità dell’agire e del parlare così da rendere difficile il proprio smascheramento.

In questo modo tali traditori divengono usurpatori della verità, iniettando il loro veleno mortifero con diabolica astuzia, lasciando scivolare all’interno dei loro discorsi apparentemente innocui, buoni e profondi, una parola fuori posto, o un concetto stridente àdito a fraintendimenti, sicchè in tutto ciò che dicono o compiono vi è un un non so che di stonato, di non ben definito… 

Capita spesso che trovino anche persone, più o meno ingenue (o forse, più o meno maliziose) appartenenti persino ad associazioni che si dicono cattoliche, che sono disposte a prendere a priori le loro difese (forse per personale convenienza?) e arrampicasi fin sugli specchi o fare salti mortali pur di ridimensionare lo sconcerto provocato da certi pronunciamenti.  

Tutte le persone, e dunque anche questi lupi travestiti da agnelli e i loro (ingenui?) difensori, sono obbligati a scegliere: Cristo e la Chiesa autentica o il satana e il mondo con la sua falsa religione.

E dal momento che l’appartenenza genera l’alleanza, ognuno lavora per il proprio padrone.

Questi lupi nascosti rappresentano il nemico interno della Chiesa cattolica, un nemico, affermava Papa Pio XII, che si incontra dappertutto, sa essere violento ed astuto. Nel corso degli ultimi secoli ha tentato di realizzare la disgregazione intellettuale, morale e sociale dell’unità nell’organismo misterioso di Cristo. Ha voluto la natura senza la grazia, la ragione senza la fede, la libertà senza l’autorità e qualche volta l’autorità senza la libertà. È un nemico che diventa ogni volta più concreto, con un’assenza di scrupoli che sorprende ancora: Cristo sì, la Chiesa no. In seguito Dio sì, Cristo no. Finalmente il grido empio: Dio è morto, e anche, Dio non è mai esistito.

Dicevamo: la Chiesa dovrebbe opporsi ad una tale visione aberrante del mondo e della vita ma è innegabile che tale visione ha prima tentato, poi sedotto, quindi contaminato anche la maggior parte della Chiesa di oggi che si avvale di un esercito di sacerdoti corrotti, in evidente stato di dipendenza dalle droghe progressiste o moderniste, nonché assuefatti da teorie astruse in salsa ranheriana o martiniana che hanno il solo dato di fatto di aver modificato geneticamente la religione cattolica.

Ci dicono che sono e siamo cattolici ma vogliono fondare le loro e le nostre convinzioni su una religione che cattolica non lo è più. E ci propinano questa nuova religione ormai alla luce del sole, convinti come sono di averci in mano,  potendo manipolare le intelligenze e la volontà di chicchessia.

Non è certo un segreto per nessuno il disprezzo per la Tradizione e per il passato che hanno animato pressoché tutte le riforme che dal Concilio Vaticano II a oggi hanno contribuito a trasformare il volto della Chiesa: disprezzo della liturgia romana, della teologia tradizionale, del latino, e dello stesso papato.

Il Concilio Vaticano II stesso, guarda caso difeso a spada tratta come un dogma assolutamente inconfutabile (ma non era un concilio pastorale per sua stessa definizione?), ha dato il via o è servito come pretesto alla distruzione del magistero costante e della teologia di sempre.

La dottrina sulla collegialità ha contribuito a distruggere e paralizzare l’autorità del pontefice romano (persino Papa Francesco non si definisce Papa ma semplice vescovo di Roma, quasi ad ammettere la sua manifesta inadeguatezza nel ricoprire il ruolo di guida della Chiesa universale), il governo della Chiesa è divenuto una sorta di parlamento in cui i vescovi, trasformatisi in cinici politici, danno l’impressione di preoccuparsi più di logiche mondane e di potere invece che della salvezza delle anime del gregge di fedeli di cui sono responsabili, redigendo nuove esortazioni e invocazioni riconducibili a una nuova chiesa che non preferisce più definirsi romana, ma conciliare.

Tutto questo si traduce nella realtà con atti concreti: ad esempio la Messa (vale a dire ciò di cui più importante esista al mondo) è stata trasformata, riformata e, a mio giudizio, sfigurata, venendo ad assumere tali analogie con quella protestante da risultare persino imbarazzante negarlo.

Prova ne è che spesso, terminata la Messa, si ha il forte dubbio di essere stati spettatori  di una funzione profana (con licenze liturgiche spesso al limite del tollerabile quando non persino dissacranti) piuttosto che partecipi di un evento divino, realmente divino!

A chi fosse interessato a comprendere cosa sta accadendo oggi nella Chiesa consigliamo vivamente di assistere ad una messa in rito antico e confrontare le differenze abissali con quella riformata. A chi fosse animato dal desiderio di conoscere la verità consigliamo di approfondire lo studio della Messa di sempre e di confrontarne il canone con quello della messa riformata: si rimarrà certamente a bocca aperta nel costatare a quanta cura certosina si è fatto ricorso per sopprimere preghiere, orazioni, suppliche…stravolgendo e sabotando il meccanismo svizzero della Messa così come piace a Cristo.

Allora cominceranno ad essere più chiare anche le motivazione per cui si è deciso di silenziare e isolare chiunque sia fedele alla Messa di sempre e alla Tradizione, distruggere (vedasiFrancescani dell’Immacolata) quegli ordini con una spiritualità orientata alla Messa di sempre e alla Tradizione, diffamare e calunniare sacerdoti degni di questo nome (vedasi Fraternità sacerdotale di San Pio X, sprezzantemente etichettati col termine di lefrebvriani) poiché fedeli alla Messa di sempre e alla Tradizione… ma soprattutto si comincerà a vedere davanti agli occhi due teologie diverse, due dottrine diverse…al fine, due religioni diverse.

Una autenticamente di Cristo, perciò cattolica e la sola salvifica, e una falsamente cattolica che strizza l’occhio al mondo e alle sue perversioni. Sicchè la nostra amata Chiesa sta vivendo ormai dal 1962 una crisi tremenda che le impedisce, per sua stessa volontà, di arrivare a toccare il cuore dei giovani e delle persone mostrando loro la soluzione per vivere una vita in pienezza nonostante tutte le tribolazioni quotidiane.

Ecco perché l’esistenza è diventata per troppi giovani e meno giovani uno schifo: ecco perché i matrimoni si sfasciano, ecco perché non si è più capaci di amare, ecco perché non si è più in grado di educare… La crisi economica, finanziaria, morale, etica e chi più ne ha più ne metta, derivano da questa crisi, dalla crisi della Chiesa: senza un Papa (successore di Pietro), senza vescovi (successori degli apostoli), che, con fede e coraggio, riportino alto il vessillo dell’autentico insegnamento di Cristo, non ci può essere per l’uomo che distruzione, precarietà  e disperazione.

Eppure questo intendono offrire: vivere da smarriti in un posto sconosciuto (la Bibbia? Un insieme di racconti eziologici), vivere senza senso la preziosità della vita (i Sacramenti non sono altro che simboli), vivere nell’ignoranza di se stessi (basta seguire la coscienza), vivere seguendo solo gli istinti e non anche il cuore e la ragione (vanno normalizzate anche le unioni di fatto e quelle contro natura), vivere senza un perché o senza risposte, pensando di essere persone di valore poiché intrisi di sentimentalismo e buonismo (iscriversi alla caritas, divieto di proselitismo e dialogo con tutti poiché tutte le religioni sono sullo stesso piano), vivere facendo ciò che ci pare e piace perché la libertà è assenza di responsabilità (basta seguire la propria idea di bene), vivere soddisfando le proprie voglie perché la vita è un insieme di diritti più che di doveri (comunioni a manifesti impenitenti)…è così che ci vogliono far vivere: vivere in tutti i modi, fuorché da cattolici!

 

Stefano Arnoldi