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La famiglia cristiana

Oggi la Chiesa ci invita a contemplare la Santa Famiglia e a vedere in essa un modello per la famiglia cristiana.

È una festa recente, la Chiesa l'ha istituita nell'Ottocento con un motivo chiaro, perché cominciava già la decadenza della vita di famiglia cristiana con tutto lo spirito liberale dell'Ottocento.

Non è che la Chiesa non pregava la Santa Famiglia ma non c'era una festa particolare, dunque la Chiesa ha voluto, specialmente papa Leone XIII ha insistito su questo, favorire e certamente aiutare la famiglia cristiana. 

Sappiamo che la famiglia subisce una crisi spaventosa e dunque è l'occasione di ricordare alcuni punti fondamentali che riguardano la famiglia.

La famiglia è fondata sul matrimonio che fu istituito da Dio stesso prima con un'istituzione naturale al momento della creazione dell'uomo e della donna e poi con l'istituzione soprannaturale, quando Gesù ha elevato il matrimonio alla dignità di Sacramento.

La famiglia è la cellula madre della società e non c'è società senza famiglia: se la famiglia è malata necessariamente la società ne subisce le conseguenze, e questo oggi è sotto i nostri occhi. La crisi della famiglia porta anche un grande danno alla Chiesa visto che la grande parte dei fedeli sono sposati.

Cominciamo a ricordare che il matrimonio è ordinato all'accrescimento e alla conservazione della società umana. Dopo aver creato l'uomo e la donna Dio li benedì e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra”. A questo proposito San Pio X ha questa bella espressione: “Il matrimonio è fatto per riempire il cielo di giusti”.

La famiglia è una società domestica, dove c'è un ordine voluto da Dio: c'è una gerarchia. Il padre è il capo famiglia, la madre possiamo dire è il cuore della famiglia: tutti e due hanno un ruolo nella vita della famiglia, ruolo particolare nell'educazione dei figli, ruoli diversi ma complementari. I figli poi devono essere sottomessi ai genitori. Oggi è un discorso difficile e poco accettato riconoscere che nella famiglia c'è una gerarchia, che il padre è il responsabile della famiglia, che la moglie deve essere sottomessa al marito, e se non c'è questo non si può poi pretendere che i figli siano sottomessi ai genitori.

Il primo fine del matrimonio lo sapete bene è la procreazione, o meglio la procreazione e l'educazione dei figli; i doveri di procreazione ed educazione sono inseparabili.

La famiglia non è soltanto malata nella sua struttura ma anche nel concepimento dei doveri, e i genitori certamente si devono interrogare se compiono bene i loro doveri.

La famiglia numerosa fu sempre considerata come una ricchezza per la società e una benedizione per la Chiesa. Quello che è certo è che la Provvidenza è sempre andata incontro alle famiglie numerose, questo attraverso i secoli e ancora oggi.

E poi c'è la crisi dell'educazione. È un vero dramma. Non si sa se si deve parlare di mancanza di educazione o di diseducazione. In che cosa consiste l'educazione? Aiutare i figli a conseguire il fine per il quale furono creati, cioè la salvezza dell'anima: questo è il fine ultimo dell'educazione. Certamente l'educazione è un'arte difficile, e perché difficile? Il bambino quando nasce, contrariamente a quello che pensiamo, non è buono: la sua natura è decaduta, ha le conseguenze e le ferite del peccato originale. Questo se è vero per i bambini è anche vero per i genitori, questo non facilita certamente l'educazione. Il bambino deve essere corretto dalle sue cattive intenzioni che cominciano dalla culla con i capricci. Non dobbiamo essere in ammirazione dei capricci dei bambini ma si devono correggere fin dall'inizio. Dunque, penserete che l'educazione è difficile. Certo è difficile, ma non impossibile: sarebbe dimenticare le grazie che dà il sacramento del matrimonio per essere dei buoni padri di famiglia e delle buone madri. Ogni giorno i genitori devono andare ad attingere alle Grazie di questo matrimonio. Il matrimonio non è un sacramento di un giorno ma di una vita, per uno stato di vita, e tutti i giorni il Signore mette a disposizione dei genitori le grazie che hanno bisogno per compiere il loro dovere e specialmente il dovere di educazione dei figli. L'educazione è un impegno che chiede certamente una vita di sacrifici, di rinunce e i genitori si santificano con l'impegno dell'educazione dei figli: è il loro primo dovere di stato, e Dio giudicherà i genitori sul loro dovere di educazione dei figli.

Poi dobbiamo ricordare che i figli appartengono prima di tutto a Dio: è Dio che ha dato ai genitori i figli ma dovranno rendere conto di questi doni. E questo è importante per capire che nell'educazione i genitori non devono imporre il loro modo di fare, i loro desideri, o indirizzare i figli secondo i loro desideri, ma secondo la volontà di Dio. È quello che deve guidare tutta l'educazione.

L'educazione consiste anzitutto a formare i figli a seguire la volontà di Dio e certamente questo chiede lo spirito di sacrificio e i figli sin da piccoli devono imparare lo spirito di sacrificio. Nelle famiglie cattoliche si insegnava ai bambini sin da molto piccoli a fare i Fioretti. I Fioretti non sono qualche cosa che facciamo così per Natale o per qualche occasione, ma dovrebbero essere qualche cosa di quotidiano. Non basta che i figli facciano durante la settimana 1 o 2 Fioretti. Leggete la vita di Santa Teresa del Bambino Gesù. Quando lei si è preparata alla prima Comunione si è impegnata a fare dei Fioretti, e sapete quanti Fioretti faceva al giorno? 25-30 Fioretti. Dunque bisogna saper esigere dai figli di sacrificarsi e di fare i Fioretti; ci sono tante occasioni durante la giornata, soprattutto per acquisire lo spirito di obbedienza, perché il bambino come ciascuno di noi è portato allo spirito di indipendenza, e questo certamente non è quello che vuole Dio.

I genitori soprattutto non devono sempre accontentare tutti i desideri dei figli ma guidarli secondo la volontà di Dio. È un errore, per avere la pace, accontentare i desideri dei figli: è quello che si fa troppo spesso.

In conclusione vorrei proporre qualche cosa che vi può aiutare per una buona educazione dei figli. Penso, e lo vediamo nella vita di Santi genitori, di belle famiglie, se vogliamo, quello che può aiutare di più una famiglia nell'educazione dei figli è di mettere al centro della vita di famiglia la Santa Messa. Inculcare l'amore e la devozione alla Santa Messa, questo deve essere trasmesso ai figli e i genitori devono dare questo esempio.

Come farlo? Ebbene, mettere come il momento più importante della settimana la Messa domenicale. Questo è il centro, è il momento più elevato per la famiglia e tutti devono andare non per compiere un dovere, così che una volta fatto siamo tranquilli, no, ma come qualcosa di fondamentale che poi porta tutto l'aiuto e le grazie durante la settimana alla famiglia.

La messa del sabato sera per questo fu un disastro. Così il sabato sera si compie, si dice, il dovere domenicale e la domenica siamo liberi. È così che si santifica la giornata del Signore? Allora non soltanto direi per chi ha la possibilità di santificare la domenica, di mettere la messa al centro della vita della settimana, ma anche chi può andare in settimana alla Santa Messa. Questo porta delle benedizioni alla famiglia. Ci sono tanti esempi, abbiamo gli esempi dei genitori di Santa Teresina del Bambino Gesù che ogni mattina presto andavano alla Santa Messa, e sappiamo i frutti di questo: le loro figlie sono tutte entrate in convento, e questa è la più bella ricompensa che può dare a una famiglia il Signore. Che cosa di più bello in una famiglia di avere delle vocazioni. È la manifestazione della benedizione di Dio su questa famiglia e non dobbiamo temere le vocazioni nella famiglia. Qualche volta ho sentito: “Abbiamo bisogno di sacerdoti, ma non mio figlio”. Questo è terribile. Quello che è sicuro è che la famiglia cattolica rinasce e rinascerà intorno all'altare. Tutto si costruisce ai piedi del Calvario. La chiesa ha cominciato al Calvario e si sviluppa ai piedi del Calvario.

Allora cerchiamo noi per facilitare l'educazione dei figli, per ottenere le grazie necessarie, per i genitori stessi ma anche per i figli affinché le nostre famiglie siano veramente l'esempio della santa famiglia. E oggi chiediamo alla santa famiglia di benedire le vostre e di darvi tutte le grazie che vi sono necessarie per proseguire la buona educazione ai vostri figli.


Don Emanuele Du Chalard, FSSPX (Omelia 12 gennaio 2020, festa della Sacra Famiglia)