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Estote parati (siate pronti)! - Mt24,24

È un’esortazione evangelica che ha attraversato i secoli e non accenna ad esaurirsi, perché ha in sé valore universale che supera i confini del Cristianesimo, coinvolge tutti gli abitanti della terra, anche quelli che non credono in Gesù Cristo, Nostro Salvatore. Essendo l’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio, come dice la Bibbia, è dotato come gli Angeli dell’ immortalità, nella prospettiva di vivere eternamente nel Regno di Dio, se si impegna ad amarlo su questa terra con tutte le sue forze, osservando i suoi Comandamenti.

Nella prospettiva cristiana la vita terrena ha un valore immenso, che supera ogni immaginazione, per cui abbiamo il dovere di rispettarci reciprocamente, aiutarci nel bisogno, amarci come fratelli ed adorare il nostro Dio che ci ha creati per la felicità eterna.

Se conoscessimo di più la Bibbia, specialmente il Nuovo Testamento e la vita dei Santi che hanno cercato di imitare la vita di Gesù Cristo ci comporteremmo diversamente dalla maggioranza degli uomini che oggi ignorano Dio o lo rifiutano, vivendo come se non esistesse, cioè in quella deprecabile situazione profetizzata da San Paolo (cfr. 2Ts 2, 3) col termine di apostasia che coinvolge oggi gran parte del popolo cristiano il quale rinnega Gesù Cristo per seguire gli idoli del modernismo, del relativismo, del radicalismo e dell’ ateismo.

Una situazione tollerata dalla Gerarchia – forse sponsorizzata dai suoi alti membri, compromessi con le società segrete anticristiane – sembra difficile da accettare da parte del clero antimodernista, tradizionalista ed osservante delle norme evangeliche.

La Chiesa cattolica sta vivendo una crisi profonda, mai sperimentata prima: una crisi provocata e gestita dai vertici, imposta da una Gerarchia anomala, accolta con difficoltà e subìta dalla maggioranza dei battezzati, in prevalenza vittime, indotti sovente, ad allontanarsi dalla Chiesa per logoramento, indifferenza, stanchezza, scandali ed omertà; insomma, una crisi programmata e manipolata dalle alte cariche in modo subdolo, con l’alibi dell’obbedienza incondizionata verso i superiori.

Situazione avvertita dal piccolo resto come un tentativo dei nemici, di imporre una falsa chiesa in sostituzione di quella vera, tradizionale, istituita da Gesù Cristo: siamo in attesa anche delle ultime “novità dottrinali”, vincolanti, per giungere alla liquidazione degli ultimi ostacoli.

 

I frutti del Concilio Vaticano II

Si sono dette molte cose positive e negative sull’ultimo Concilio: i frutti però che abbiamo visto e che ancora oggi constatiamo non sono positivi, se osserviamo obbiettivamente le cose. La Chiesa ha registrato un continuo, inarrestabile declino della frequenza e della fiducia da parte dei fedeli, non ancora del tutto esaurito; anzi, col passare degli anni vi è un’accentuazione del rifiuto della fede da parte delle nuove generazioni, man mano che la popolazione anziana, in prevalenza credente, si va estinguendo.

Il Concilio Vaticano II, come rileva qualche osservatore attento, non ha condannato, anzi neanche nominato i due nemici più pericolosi della Chiesa, cioè il comunismo e la massoneria – entrambi di matrice satanica – che ancora oggi dominano il mondo in maniera totalizzante. Inoltre, dopo il Concilio, migliaia di sacerdoti, religiosi e religiose hanno volontariamente rinunciato alla loro vocazione, tornando allo stato laicale; ancora oggi le vocazioni sacerdotali e religiose, con poche eccezioni, sono in forte calo e molti seminari ed ordini religiosi sono in grave crisi.

Non possiamo neanche lamentarci per le gravi difficoltà della Chiesa, perché ignorandone le vere cause, indirettamente siamo tutti responsabili. Se le autorità religiose non si muovono di fronte ad una tale situazione di omertà, significa che ci nascondono la verità ed aspettano anche loro qualche segno clamoroso che non potrà che venire dall’Alto, con grande scalpore e sofferenza per tutti.

È ciò che oggi aspettiamo come un “castigo di Dio” per le nostre innumerevoli colpe e negligenze. Se l’albero si giudica dai frutti, possiamo andare a colpo sicuro, non solo nel giudicare severamente il Concilio Vaticano II, ma anche gli uomini che l’hanno iniziato e portato a termine, superando i protagonisti che forse non si aspettavano le conseguenze negative del post-Concilio.

Evidentemente i nemici secolari della Chiesa, che aspettavano l’ occasione favorevole per agire, si sono attivati per provocare i danni maggiori che oggi ancora si possono vedere realizzati con l’apostasia diffusa, una vera catastrofe per l’umanità.

È questa la condizione prevista da S. Paolo nella 2a Lettera ai Tessalonicesi, necessaria perché si manifesti l’uomo iniquo, l’Anticristo, dopo che sarà tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Siamo avvisati: consideriamo attentamente i personaggi ed i segni in arrivo.

 

La sofferenza della Chiesa

In questa situazione di incertezza e di tensione, come la presenza in contemporanea di un Papa e di un Papa emerito è indubbio che i credenti siano in grande sofferenza ed in attesa di eventi clamorosi a dimensione planetaria, come segni premonitori di un cambiamento globale sia materiale che spirituale.

La situazione sta giungendo ad una fase non più tollerabile da parte di molti credenti, che ormai propendono per la soluzione drammatica dei problemi della Chiesa che dovrà venire da un intervento diretto del Cielo.

In termini pratici, trattandosi di una situazione senza via di uscita, perché satana, tramite i suoi adepti, comanda in tutti i campi ed agisce in segreto, gran parte dell’umanità è prigioniera dei nemici: può solo lamentarsi, ma non ha alcuna possibilità di liberarsi dalle catene.

Anche il tempo della manifestazione dell’anticristo potrebbe essere assai vicino o rivelarsi, senza preavviso, come “è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene” (2a Ts 2, 7); tutto potremmo aspettarci senza clamore, da parte dei nemici che lavorano da sempre in segreto.

Siamo forse prossimi alla fase della storia, citata dal Vangelo, dove si dice: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi ed alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina” (Lc 21, 28). Una liberazione che dovrà venire dall’ alto, da Dio, perché nessuna forza umana potrà vincere il potere del maligno che, tramite le organizzazioni segrete, ha conquistato il mondo e lo domina con l’arroganza, il denaro, il ricatto e la corruzione.

Per cui l’avvenimento più clamoroso che l’umanità può attendersi oggi – un oggi che si può dilatare anche per molti anni – è la manifestazione dell’anticristo con il suo regno breve, doloroso, non solo per la Chiesa, ma per tutta l’umanità. Anzi, è possibile che oggi, sotto mentite spoglie, già ci siano i precursori dell’uomo iniquo, come lo definì S. Paolo.

Insomma, stiamo vivendo tempi speciali, che preparano quelli decisivi per la storia dell’umanità, descritti dall’Apocalisse con un linguaggio misterioso, a cominciare dal tempo cronologico e dagli eventi profetici, molto condizionati dal nostro comportamento morale, dalla nostra conversione e dalla nostra preghiera, come chiede con insistenza la Vergine Santa.

Sarà una grande vittoria del Cielo, che tramite avvenimenti straordinari di cui la Bibbia si dimostra ancora una volta maestra provvidenziale – questa volta però in maniera sublime e conclusiva per l’umanità sull’orlo della disperazione – si rivolgerà autorevolmente, a nome del Dio dei Padri, al Dio Trinitario per implorare salvezza, messa a disposizione di tutta l’umanità.

Per questo c’è anche un motivo speciale che riguarda tutti i credenti: dare testimonianza agli increduli che hanno dimenticato Dio, ma anche a tanti sfiduciati, dubbiosi e lontani, che si trovano a rischio di perdizione eterna. In quei frangenti, coloro che avranno testimoniato con coraggio la loro fede, superando tutte le difficoltà, saranno gli eletti (Mt 24, 23).

 

Vedranno il Figlio dell’Uomo venire sulle nubi del Cielo” (Mt 24, 30)

Da nessuna parte è scritta la data della seconda venuta di Gesù Risorto e glorioso sulla terra, ma sappiamo che diversi brani della Sacra Scrittura ne parlano.

Gesù, per accentuare la serietà delle sue parole, aggiunge: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto a quel giorno e a quell’ora nessuno lo sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre” (Mt 24, 35-36).

Questa precisazione rivela l’ importanza che assume la Seconda Venuta di Gesù per chiudere un grande capitolo della storia umana che coinciderà con l’uccisione dell’anticristo “con il soffio della sua bocca” e di tutti i suoi occulti sostenitori che hanno infestato le nazioni ed insediato la Chiesa, specie negli ultimi secoli.

Il futuro dell’umanità, nei prossimi anni o decenni, sarà molto problematico a motivo della disobbedienza dei responsabili delle nazioni – indicati come “re” in gergo biblico – che hanno consapevolmente calpestato i dieci Comandamenti con le leggi sul divorzio, l’aborto, la contraccezione, l’omosessualità, la manipolazione genetica, l’eutanasia ecc.; tutti peccati gravissimi che, secondo la Dottrina secolare della Chiesa, “gridano vendetta al cospetto di Dio”, perché offensivi della sua Maestà infinita.

Il silenzio o il disinteresse che oggi si notano nell’opinione pubblica sui problemi degli ultimi tempi sono un segnale negativo per il popolo cristiano, perché i dominatori occulti controllano le fonti d’ informazione, impedendo ai credenti di conoscere quelle notizie che li aiuterebbero a prepararsi all’incontro con il Signore che ritorna sulla terra per salvare tutti dalla perdizione eterna.

Sarà l’ultimo gesto di misericordia destinato a salvare anche molti suoi nemici che si pentiranno e si convertiranno in extremis.

Molti anziani, forse, non assisteranno agli avvenimenti che oggi il Signore prepara per la fine dei tempi (non la fine del mondo!), perché saranno già entrati nell’eternità, per cui assisteranno agli eventi da un’altra prospettiva, ma è bene che la gente di questo secolo sia preparata – “estote parati” – ad avvenimenti  conclusivi di un lungo periodo storico dominato da satana e dai suoi seguaci che vorrebbero sostituirsi a Dio, ma che saranno sconfitti dal grande amore di Maria Santissima, nostra Madre e Corredentrice dell’umanità.

Scrive San Giovanni, nel Libro dell’Apocalisse: «E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che veniva dal trono e diceva: “Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli abiterà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il ‘Dio-con loro’. E tergerà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate.

E colui che sedeva sul trono disse: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose; e soggiunse: “Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci”».


(sìsìnono)