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La Carità

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.

Carissimi fedeli, la Carità è la chiave della vita spirituale, la chiave d'oro che aprirà per noi la porta del Cielo, se moriamo con essa in mano.

Questo appare chiaramente nel Vangelo di san Luca quando un Dottore della Legge chiede al Signore: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?", e Gesù gli disse: "che cosa sta scritta nella Legge, che cosa vi leggi?" Costui rispose: "amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza, e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso ", e Gesù: "hai risposto bene, fa questo e vivrai." 

Ora, la Carità ha un doppio oggetto: Dio e il prossimo. Come amiamo Dio e come amiamo il prossimo?

Amiamo Dio direttamente nella preghiera, e indirettamente con tutto quel che facciamo per Lui cioè col fare tutto per Dio proponendo di compiere ogni azione per Lui; amiamo Dio indirettamente anche tramite il nostro prossimo, perchè nella Carità amiamo il prossimo per Dio e in Dio.

Amare il prossimo in Dio è come ammirare la luce in un vetro colorato di una chiesa; è un'amore che consiste nel cercare il suo bene, il suo bene corporale ma soprattutto il suo bene spirituale.

Essenziale è comprendere che per amare con la Carità dobbiamo essere nello stato di grazia perchè la Carità è un amore soprannaturale: senza la grazia soprannaturale non possiamo amare Dio in questo modo, ossia, in modo soprannaturale. Dunque, se qualcuno cade nel peccato mortale (a causa per esempio dell'impurezza, da solo o con un altro; a causa della mancanza alla Santa Messa domenicale per pigrizia; a causa di un furto di un oggetto di gran valore; o dell'aborto...) deve confessarsi e convertirsi quanto prima, perchè altrimenti non può amare Dio né il prossimo come Dio ci comanda, ossia, nella Carità, e non può acquistare questa chiave d'oro che da sola aprirà la porta del Cielo.

Oggigiorno si parla molto dell'amore e si afferma che "questa è la cosa che distingue la Fede cristiana dalle altre religioni". Questa parola - amore - è in realtà vaga ed incompleta, perchè ciò che distingue la Fede cristiana, o meglio, la Fede cattolica, dalle altri religioni, no è solo l'amore bensì l'amore soprannaturale, cioè la Carità.

Ci sono due brani nella Sacra Scrittura che ci forniscono una vista generale della Carità.

Il primo brano è costituito dai Dieci Comandamenti: i primi Comandamenti stabiliscono la Carità verso Dio direttamente, ossia l'adorazione a Dio; gli altri Comandamenti stabiliscono la Carità verso il prossimo. Il Signore Stesso ci insegna chiaramente che i Comandamenti esprimono la Carità verso di Lui quando dice: "Colui che mi ama tiene i miei Comandamenti" e San Paolo ci insegna chiaramente che i Comandamenti esprimono la Carità verso il prossimo quando scrive ai Romani che i Comandamenti si riassumono in queste parole: "Amerai il prossimo tuo come te stesso".

Il secondo brano della Sacra Scrittura che ci offre una vista generale della Carità è l'epistola di san Paolo ai Corinzi (1Cor 13, 1-13). Qua la Carità è, per così dire, personificata: la Carità è paziente, è benigna, non è invidiosa, la Carità non si vanta, non si gonfia, tutto sopporta. Chi sarebbe questa Persona, possiamo chiederci, se non la seconda Persona della Santissima Trinità, Dio fatto Uomo, la Carità Stessa?

Vediamo come in uno specchio, dice san Paolo, e questo specchio è Gesù Cristo stesso, che è lo specchio del Padre, lo specchio in cui vediamo la Carità: Egli è paziente, benigno, e tutto sopporta come un Agnello, che soffre tutto nella Sua Passione per amore di noi (nel Vangelo della Passione di Cristo, Nostro Signore è consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi, flagellato e ucciso in croce).

Carissimi fedeli, impregniamo il nostro cuore di questa Carità di Dio che è il modello della nostra Carità verso di Lui. Questa Carità di Dio si distingue dalla sua assolutezza che deve anche distinguere la nostra Carità verso di Lui, che dobbiamo amare con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la forza e con tutta la mente.

Amen.


Padre Konrad zu Lowenstein