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Un piano ben congegnato

Un piano ben congegnato, quello dei modernisti, arrivati fino alla sommità della Chiesa Cattolica, servirsi dei nemici della Chiesa per far sì che siano loro a distruggerla, a minarne le fondamenta, per poi scardinarla. Prima però era necessario mettere a tacere i “defensor fidei”, i veri amanti della Chiesa bimillenaria, del suo Magistero e della Tradizione Cattolica (coloro che possono affermare senza tema di smentita “lo zelo per la Tua casa mi divora”). Ed ecco allora le epurazioni, i commissariamenti, gli allontanamenti (veri e propri esili, come quello dei frati Francescani dell’Immacolata).

Tolte di mezzo le truppe a difesa della dottrina e della tradizione cattolica, ecco che i modernisti possono aprire le porte della città e far entrare i nemici, mascherando l’invasione con la misericordia, la tenerezza, l’accoglienza, l’aggiornamento (senza però alcuna richiesta di pentimento e penitenza). Dopo che il gregge sarà stato disperso e sbranato dai lupi, i falsi pastori potranno pur sempre sostenere che i lupi, ai quali avevano aperto le porte dell’ovile, accogliendoli con tenerezza e misericordia, ne hanno approfittato fingendosi ammansiti, per poi poter liberamente avventarsi sulle pecore, lasciate alla loro mercé. Ancora, una volta entrati nella città di Dio dentro al cavallo di Troia dell’accoglienza misericordiosa, senza pentimento né cambiamento di vita, i nemici potranno tranquillamente incendiarla e distruggerla; oppure, infine, una volta saliti a bordo della barca di Pietro, accolti “ecumenicamente” senza alcun invito alla conversione (“il Regno di Dio è vicino, convertitevi e credete al Vangelo!”), lentamente e senza dare nell’occhio, i falsi amici potranno aprire una falla dopo l’altra nello scafo, fino a far affondare la barca di Pietro nelle acque del mare in tempesta (il secolo con i suoi miti e le sue false certezze).

Fuor di metafora gli anticlericali, gli atei, i pervertiti, una volta accolti nella Chiesa, ne cambieranno radicalmente il volto (con relativismo, apostasia, ecumenismo, protestantesimo, comunismo, ecc.), fino a renderla irriconoscibile, niente di più di una qualunque agenzia sociale umanitaria.

Come ben sappiamo, però, la Chiesa non è proprietà degli uomini (anche se Bergoglio ha detto di avere l’ambizione di cambiarla, in modo tale che non si possa più tornare indietro) ma di Cristo, il suo Fondatore, e sicuramente Egli non lascerà che un gruppo di apostati e traditori, forte dell’appoggio del diavolo, la distrugga completamente.

Ci avvisa infatti la beata Katharina Emmerick, dopo la visione profetica dell’attuale tragica situazione in cui versa la Chiesa Cattolica, che “il Signore aveva altri progetti”, progetti che sicuramente manderanno in fumo i piani dell’attuale gerarchia ecclesiastica, destinati quindi a crollare come un castello di carte al primo soffio di vento.

Vediamo adesso rapidamente le condizioni in cui versano attualmente (nella prima metà della seconda decade del XXI secolo) le varie componenti della cattolicità.

- Le parrocchie oramai sono quasi tutte un covo di modernisti incalliti: preti varticansecondisti e cattolici adulti (sarebbe meglio dire adulterati). Provate a dire qualcosa di veramente cattolico al vostro parroco (come, ad es. il dovere di ammonire i peccatori, di chiedere la conversione degli immigrati musulmani o il rientro nella Chiesa Cattolica ad anglicani e protestanti): vedrete che belle risposte ne avrete, nel migliore dei casi una pietosa commiserazione o dei risolini a denti stretti. E’ stato abbandonato il catechismo di San Pio X, basato su semplici domande e risposte, facilmente memorizzabili, che faceva sì che anche dopo una vita si ricordassero bene le fondamentali verità rivelate. Si è così diffuso l’ analfabetismo catechistico, ed oggi ne siamo alla seconda generazione.

- La situazione dell’episcopato è a dir poco penosa: basta citare il parere di Alessandro Gnocchi, un nome che è tutta una garanzia di fedeltà alla Tradizione Cattolica bimillenaria. “Se io seguissi i consigli del mio vescovo (di Bergamo, NdA) –ha affermato– perderei la fede in una settimana”. Ciò poiché ormai i vescovi sono solamente dei burocrati, per di più orientati sul sociale, ligi al “politically correct”, timorosi di perdere punti per la loro carriera; personaggi pavidi, col timore di venir emarginati in caso di loro esternazioni cattoliche, come la difesa dei valori non negoziabili, l’ammonimento ai pubblici peccatori impenitenti, oppure opportunisti, quando non apertamente apostati (e quanti ve ne sono, di questi ultimi!). Il vescovo di Chioggia, ad esempio, ha recentemente affermato che la presenza del Crocifisso nelle scuole è un simbolo superato, in polemica con il neo sindaco di Padova, esponente della Lega Nord, che ne ha disposto la ricollocazione nelle scuole; tutto ciò per una pregiudizievole posizione politica (vescovo cattocomunista, come moltissimi purtroppo, ormai) ed un odio malcelato verso gli esponenti della destra cattolica, anche se impegnati in ambito cattolico; così invece di essere lui a difendere l’esposizione del Crocifisso, la ritiene e la dichiara inutile: poveri noi, in che mani siamo caduti! Ma chi nomina vescovi certa gente, è davvero cattolico anche lui? C’è seriamente da dubitarne. Ciò è dovuto in gran parte anche al fatto che spesso in queste persone la vocazione viene sopraffatta dall’ambizione, tanto più quanto più essi salgono i gradini della gerarchia ecclesiastica.

- La situazione dei seminari è davvero tragica. Come accennato sopra, le nuove generazioni rivelano un impressionante analfabetismo catechistico. Quando entrano in seminario, la situazione non migliora, poiché studiano i testi dei modernisti eretici (Ramher, Kung, Bonhoffer, Martini, Ravasi, ecc.) e i loro docenti sono orientati solo al sociale, alla politica, alla piaggeria verso il mondo. Così escono sacerdoti che ignorano o sottovalutano dogmi e verità rivelate: cosa potranno insegnare, poi, al gregge loro affidato? In proposito, un cattolico brasiliano afferma: “In passato il mio Stato era lo Stato più cattolico del Brasile. Ancora oggi nei paesini si trovano persone con grande pietà e tra queste persone nascono molte vocazioni al sacerdozio. Prima di andare al seminario sono umili, si vede veramente che hanno la vocazione. Ma quando arrivano in seminario, scompaiono la pietà e l'umiltà e diventano altri persone; la loro vocazione e la cattolicità vengono distrutte in seminario. Può essere che questo sia accaduto anche con Bergoglio, perché i principi del modernismo hanno effetto diverso in ogni persona che lo adottano.”

Vi sono addirittura direttori che espellono i seminaristi che si rifiutano di andare nella comunità di Enzo Bianchi (il c.d. Priore di Bose) a fare gli esercizi spirituali durante le vacanze estive. Ci sono seminari che sono divenuti vere e proprie bolge infernali (nella stessa città eterna, sede di Pietro), dove regna l’omosessualità più sfrenata (notizia riportata da un sito internet cattolico tradizionalista, poi minacciato di chiusura d’autorità per aver reso di pubblico dominio questa notizia), dove i seminaristi fanno le “fidanzatine” dei loro professori (non riesco ad andar oltre nel riportare certe notizie, letteralmente infernali).

- La situazione degli ordini religiosi, infine, è anch’essa tragica: sono quasi completamente svuotati e si stanno riciclando come ostelli della gioventù o case di accoglienza turistico-religiosa, in modo da poter pagare le spese di gestione (riscaldamento, luce, acqua, ecc.). L’unico ordine religioso che era in gran crescita di vocazioni, veramente fiorente, era quello dei Francescani dell’Immacolata (con il suo parallelo delle Francescane dell’Immacolata). Ebbene, entrambi sono stati fatti oggetto di visite ispettive, quello maschile è stato commissariato, con accuse false e pretestuose e il fondatore destituito e messo agli arresti domiciliari; è stato nominato un altro vertice, composto dai pochi traditori del fondatore, mentre i membri più ortodossi sono stati dispersi ai quattro angoli della terra. Una vera “delenda Cartago”, una ”damnatio memoriae”, mirante a far scomparire anche il ricordo di questo fiore all’occhiello di una Chiesa ormai in rovina. Ma tant’è, l’obiettivo di questa gerarchia modernista o, meglio, neomodernista o progressista (a partire da colui che rifiuta di considerarsi Papa) è ormai evidente: far confluire la Chiesa Cattolica in una religione mondialista, sincretista e relativista, dove i dogmi ed i valori non negoziabili del Cattolicesimo saranno solo un ricordo, e per poter attuare questo piano criminoso (che grida vendetta al cospetto di Dio) questi signori avevano bisogno di mettere a tacere ogni voce dissenziente, con le buone o con le cattive.

Ecco descritta in poche righe la desolante situazione in cui si trova oggi la cattolicità, alla vigilia di un possibile scisma, che potrebbe essere attuato dalla parte progressista più intransigente, quella nordeuropea.

 


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