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Riflessioni

La situazione oggi è demoralizzante.

L’umanità purtroppo rifiuta la verità e chiede di essere ingannata. Per questo viviamo in un mondo di falsità. Conoscere la verità diventa una perdita di tempo. Le categorie vero-falso sono state sostituite dai “gusti personali” ed è questo che guida i giudizi della maggioranza. 

Nonostante la vita senza Dio non possa funzionare, la gente vuole credere disperatamente che la vita funzioni meglio senza di Lui.

Un culto satanico controlla il mondo e lo governa attraverso una miriade di mandatari. Questo sistema, che cerca di legittimarsi continuamente attraverso l’inganno, è stato creato per distruggere la civiltà cristiana e istituire uno stato di polizia e di controllo del pensiero.  Il totalitarismo viene dall’alto dei salotti mondialisti e massonici, che si compiacciono di quello che dice Bergoglio.  

Ma oggi il volto più preoccupante della “dittatura del pensiero unico” è il “gender” e le leggi sull’omofobia.

Il pluralismo post-conciliare della chiesa modernista si va allineando in questa direzione; lo si capisce quando colui che riveste il ruolo più alto di guida spirituale e morale, cioè il Papa, non si pronuncia nemmeno sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso.

Si avverano così le parole del primo direttore dell’UNESCO Julian Uxley: “Quanto alla Chiesa Cattolica, essa dovrà essere gradualmente purgata dalle sue dottrine intransigenti e particolari e non conserverà che le espressioni basilari  della religione condivisibili con una vasta fraternità religiosa e culturale che dovrà includere tutti i culti e tutte le civiltà”.

Per capire come la “dittatura del pensiero unico” si stia configurando come una “dittatura omosessualista” occorre leggere attentamente il documento “Strategia Nazionale per la Prevenzione ed il Contrasto delle Discriminazioni basate sull’ Orientamento Sessuale e sull’Identità di Genere 2013-2015”. Questo protocollo d’intesa tra il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro dell’Istruzione e le associazioni LGBT, contiene le linee guida in materia di gender e omofobia, cioè l’ agenda LGBT che ha impatto su scuola, lavoro, comunicazione, sport, ecc.

Il programma è coordinato dall’ UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Raziali) in qualità di focal point per adempire le disposizioni del Consiglio d’Europa. Le politiche da adottare in ogni ambito della vita sociale sono decise per LEGGE da quello che viene chiamato il “tavolo di coordinamento interistituzionale” costituito dai referenti dei seguenti organi: Ministero dell’Interno, Ministero della Giustizia, Ministero della Salute, Ministero del lavoro e delle Politiche sociali, Ministero dell’istruzione, Ministero degli Affari Esteri, Conferenza delle Regioni e delle province autonome, Associazione Nazionale Comuni Italiani dove l’UNAR  svolge il ruolo di attore principale.

Quanti pensano che questo non li coinvolgerà direttamente, si sbagliano di grosso.

In TUTTE le scuole di ogni ordine e grado a partire dal 2015 vengono OBBLIGATORIAMENTE introdotte le misure che riporto di seguito prese “letteralmente” dal documento citato sopra:

Realizzazione di percorsi innovativi di formazione e di aggiornamento per dirigenti, docenti e alunni sulle materie antidiscriminatorie, con un particolare focus sul tema LGBT

Inoltre la formazione dovrà prevedere corsi di aggiornamento costanti e rientrare nel Piano nazionale di aggiornamento

Integrazione delle materie antidiscriminatorie nei curricula scolastici con un particolare focus sui temi LGBT

Predisposizione della modulistica scolastica amministrativa e didattica in chiave di inclusione sociale, rispettosa delle nuove realtà familiari, costituite anche da genitori omosessuali

Diversity management per i docenti (quote prefissate di docenti gay)

Accreditamento delle associazioni LGBT, presso il MIUR, in qualità di enti di formazione

favorire l’empowerment (lett. “dare potere”) delle persone LGBT nelle scuole, sia tra gli insegnanti che tra gli alunni

Glossario dei termini LGBT che consenta un uso appropriato del linguaggio

Promozione di una rete tra agenzie formative diverse (scuole, associazioni, centri scout, palestre, Asl, associazioni sportive, scuole calcio etc.)

Ma c’è un altro documento altrettanto inquietante che è “Standard per l’educazione sessuale in Europa” e contiene le linee guida dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità per i responsabili delle autorità politiche, scolastiche e sanitarie. Il documento divide i giovani in fasce di età ed indica per ciascuna fascia metodologie ed obiettivi dell’ educazione sessuale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica chiaramente l’ obiettivo:

“Ristrutturare la famiglia educando obbligatoriamente i bambini alla sessualità ed incrementare percentualmente l’omosessualità”.

Tutto questo è demoniaco. Forse anche di più. Come diceva Padre Pio: “Gli uomini di oggi sono peggiori dei demoni, che almeno temono e tremano davanti a Dio”.

Gli uomini di oggi vogliono il controllo assoluto sull’educazione dei figli, per poter alimentare vizi ed abbassare il livello intellettuale togliendo la facoltà di ragionare. Secondo la legge morale naturale l'educazione è un proseguimento ed un completamento della procreazione e spetta originariamente ai genitori. Secondo il cristiano i figli, essendo un dono di Dio, bisogna educarli affinché ritornino a Lui.

Un altro progetto di ingegneria sociale partorito dalle menti pervertite della massoneria, le stesse che partorirono il comunismo. In tutti i sistemi totalitari l’ideologia viene assunta a rango di “verità assoluta” e “scienza”. Per questo il potere si sente in diritto di investire tutti gli aspetti della vita sociale e individuale.

Nei punti del programma sopra elencato trovate anche il “Glossario dei termini LGBT che consenta un uso appropriato del linguaggio”. Questo punto (come anche altri) non riguarda solo la scuola, ma rientra nelle disposizioni da applicare anche in ambito lavorativo ed in ambito comunicazione e mass media. Come nei regimi comunisti il massimo dell’aberrazione fu probabilmente raggiunto con lo stravolgimento del linguaggio: grazie alla magia del vocabolario, il sistema dei campi di concentramento comunisti divenne un’opera di “rieducazione”. In Cina il prigioniero del campo di concentramento è chiamato “studente”: deve studiare il pensiero giusto del Partito e correggere il proprio pensiero sbagliato. I carnefici nei campi di concentramento sono gli “educatori”.

Sempre “educatori” vengono chiamati nei documenti citati sopra le persone incaricate di introdurre i bambini alla “masturbazione infantile precoce”. Lo stravolgimento del linguaggio è una conseguenza dello stravolgimento dei valori. I termini stravolti nel loro significato creano una visione falsata che deforma la prospettiva d’insieme. Può essere anche facile correggere una visione distorta dalla propaganda, ma è molto difficile ricondurre chi vede da una prospettiva sbagliata ad una concezione intellettualmente corretta.

La Pontificia Accademia per la Vita (PAV) ha già adottato il linguaggio “gender” nel proprio statuto scrivendo come sia suo compito studiare “il rispetto reciproco fra generi e generazioni”. L’adozione del termine “genere” all’interno dello statuto della PAV rappresenta un’assunzione delle categorie degli ideologi del gender all’interno della Chiesa cattolica.

Nelle scuole e nelle aziende sono previsti, come dal piano riportato sopra, eventi di formazione LGBT in cui si insegna che i dati biologici sono del tutto irrilevanti rispetto alle pulsioni, le curiosità, i capricci e i desideri sessuali individuali. L’ Università di Verona è già all’ avanguardia nella diffusione di queste ideologie.

Questi eventi di formazione LGBT previsti dalle normative, uniti al coming out cioè l’invito ad esternare i propri gusti omosessuali, richiamano le riunioni di “sottomissione e rinascita” dei campi di “rieducazione” comunisti in Cina, dove bisognava dimostrare di aver consumato la propria rottura col “passato” e di aver capito le malefatte del “vecchio sistema culturale”, in modo da diventare un “uomo nuovo” cioè un ingranaggio senza cervello che parla per slogan.

La teoria gender (che sostiene che chiunque può scegliere il proprio orientamento sessuale e può cambiarlo quando ne ha voglia) avanza con un cavallo di troia, cioè con l’idea che bisogna contrastare il fenomeno dell’«omofobia ». Oggi in Italia nessuna legge definisce cos’è l’«omofobia». Però esiste il reato di «omofobia». Non sarebbe la prima volta che in un ordinamento giuridico venisse introdotto un reato senza definirne i presupposti. Chi stabilisce se si tratta di reato oppure no è il giudice. Questo è tipico dei sistemi totalitari. Nei sistemi totalitari comunisti il reato di “dissidenza” era volutamente lasciato indeterminato e generico poiché era rimesso all’arbitrio del giudice.

Secondo una direttiva del Crown Prosecution Service (44899 CPS – Hate Policy) “è omofobo ogni atto percepito come tale dalla vittima o da un terzo soggetto”. 

I teorici del comunismo dicevano che la “morale è una menzogna borghese”; se però la “menzogna è in bocca ad un comunista” allora diventa “una verità rivoluzionaria” (Lenin). Questa profonda disonestà intellettuale ha portato al totalitarismo della menzogna, e milioni di “utili idioti” ci hanno creduto.

Ma il peggio deve ancora arrivare.

Secondo le direttive dell’UNAR, che è un ufficio governativo del Ministero delle Pari Opportunità, il concetto di «omofobia » si ricava principalmente da quattro criteri:

1) il grado di religiosità di una persona

2) credere ciecamente nei precetti religiosi

3) sostenere che l’omosessualità è un peccato

4) sostenere che l’unica attività sessuale lecita è quella finalizzata alla vita.

Stiamo accettando tutto questo senza ribellarci. Lo dimostra il fatto che pochissimi hanno eliminato dalle case il più grande strumento di manipolazione dell’opinione, cioè la televisione. Il fatto di accettare una propaganda destinata a nascondere la verità sfiora la complicità attiva. Ma c’è di più, come nel mondo descritto da George Orwell, sono le masse che fanno la guardia alle menzogne ufficiali.

Quelli che siedono ai tavoli del potere lavorano per distruggere l’istituzione sacra della famiglia, mentre i cattolici “evoluti”cercano di cambiare il senso del Vangelo per trovare una giustificazione a stili di vita e modi di pensare più comodi e convenienti.

Si stanno così avverando le parole del cardinal Pacelli contenute in una lettera del 1936 al collaboratore Galeazzi: “Supponete, caro amico, che il comunismo non sia che il più visibile degli strumenti di sovversione contro la Chiesa e contro la tradizione della Rivelazione divina, allora noi stiamo per assistere all’invasione di tutto ciò che è spirituale, la filosofia, la scienza, il diritto, l’ insegnamento, le arti, la stampa, la letteratura, il teatro e la religione….. Ebbene, mio caro amico, ho la convinzione che la Chiesa di Pietro deve rivendicare il suo passato – altrimenti si scaverà la fossa. Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato rinnegherà il suo Dio, in cui la Chiesa dubiterà come Pietro ha dubitato. Essa sarà tentata di credere che l’uomo è diventato Dio, che il Suo Figlio non è che un simbolo, una filosofia come tante altre, e nelle chiese i cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta”.

 


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