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E' la Chiesa cattolica, quella vera, ad essere superata dai tempi?

"Potrei trattare la materia da un punto di vista personale e descrivere la mia conversione; ma ho il sospetto che questo metodo renderebbe l’argomento molto più ristretto di ciò che in realtà è. Vi sono molte persone di gran lunga migliori di me che si sono convertite a religioni di gran lunga peggiori"! La penna di G.K.Chesterton sorprende per la sua incisività tagliente che si scaglia contro i luoghi comuni, obbligando a riflettere.

Nel breve saggio Perché sono cattolico, Chesterton affronta la critica, sovente rivolta alla chiesa, di essere nemica del progresso, di non essere al passo con i tempi:

"Alcuni giorni fa uno scrittore famoso, solitamente ben informato, ha parlato della Chiesa Cattolica come della avversaria delle nuove idee. E’ probabile che non si sia accorto che la sua affermazione non era esattamente ciò che si considera un’idea nuova. E’ una di quelle nozioni che i cattolici si trovano a dover costantemente contrastare, in quanto si tratta di un’idea molto vecchia. Certo è che coloro che ritengono che il cattolicesimo non porta nulla di nuovo, difficilmente dicono qualcosa di nuovo sul cattolicesimo stesso. Come dato di fatto è curioso notare che uno studio approfondito della storia dimostrerebbe il contrario".

Chesterton non si limita a questa battuta che esige novità da parte di chi guarda alla Chiesa, ma rovescia radicalmente l’assunto, poiché spesso sono le presunte novità ad essere molto meno innovative della sapienza cristiana che non può non essere antica, dato che esiste da duemila anni:

"Tuttavia, la persona che ha fatto quell’affermazione sui cattolici voleva dire qualcosa e sarebbe opportuno che lui stesso la comprendesse con più chiarezza rispetto al modo in cui l’ha enunciata. Ciò che voleva dire è che, nel mondo moderno, la Chiesa Cattolica si oppone a molte mode influenti, la maggior parte delle quali si considerano ancora attuali, anche se incominciano ad essere un poco stantie. In poche parole, se voleva dire che la Chiesa spesso si oppone a ciò che il mondo considera, in quel dato momento importante, ha perfettamente ragione. Spesso la Chiesa combatte le mode di questo mondo transeunte, in quanto sa, per esperienza, la rapidità con cui questo mondo cambia. Ma per comprendere esattamente l’argomento è necessario spaziare più ampiamente e considerare l’essenza stessa delle idee in questione, per considerare, quindi, l’idea dell’idea.

Il 90% di ciò che chiamiamo nuove idee sono semplicemente vecchi errori. Uno dei principali compiti della Chiesa Cattolica è far si che la gente non commetta questi vecchi errori, in cui è facile ricadere, ripetutamente, se le persone vengono abbandonate, sole, al proprio destino. La verità concernente l’atteggiamento cattolico nei confronti dell’eresia o, si potrebbe dire, nei confronti della libertà, può essere rappresentata dalla metafora di una mappa. La Chiesa Cattolica possiede una mappa della mente che sembra la mappa di un labirinto, ma che in realtà è una guida per orientarsi nel labirinto. Questa mappa è stata compilata utilizzando conoscenze che, nel mondo della scienza umana, non hanno paragoni. Non vi sono altri casi di istituzioni intelligenti che hanno, con continuità, pensato sul pensiero per duemila anni. E’ un’esperienza che ricopre quasi tutti i campi esperibili e, in special modo, gli errori. Ne risulta una mappa che evidenzia con chiarezza tutti i vicoli ciechi e le strade dissestate, nonché le vie che si sono dimostrate fuorvianti grazie alle testimonianze forniteci da coloro che le hanno seguite.

Su questa mappa della mente gli errori vengono segnati come eccezioni: gran parte di essa è costituita da campi da gioco e terreni di caccia fioriti, dove la mente può spaziare con tutta la libertà che le è propria, per non parlare dei numerosi campi di battaglia intellettuale dove il combattimento è quanto mai incerto e imprevedibile. Ma c’è la responsabilità di segnalare determinate strade che conducono al nulla o alla distruzione, ad un muro cieco o a un precipizio.
Così facendo, si previene la possibilità che le persone perdano il loro tempo, o le loro vite, in sentieri che si sono dimostrati ripetutamente, nel passato, vani o disastrosi, ma che possono ancora, in futuro, intrappolare ripetutamente i viandanti. La Chiesa si prende la responsabilità di mettere in guardia il suo popolo su queste realtà, e sta proprio qui l’importanza del suo ruolo. Dogmaticamente essa difende l’umanità dai suoi peggiori nemici, quei mostri antichi, divoratori orribili che sono i vecchi errori".

L’universalità della chiesa - la sua cattolicità, appunto, nel tempo, nello spazio e nell’eternità! - le conferisce quella ampiezza di prospettiva per la quale nessun elemento viene assolutizzato, ma viene visto a partire dall’insieme, che solo pone al giusto posto ogni particolare:

"Vi sono stati una gran quantità di movimenti, o, in altre parole, monomanie. Ma la Chiesa non è un movimento bensì un luogo d’incontro, il luogo dove tutte le verità del mondo si danno appuntamento".

 

 

(gliscritti.it)